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Scandalo Oxfam, dopo accuse abusi si dimette la numero 2 della Ong

Mondo

Lascia l'incarico Penny Lawrence, vice direttrice esecutiva dell'organizzazione travolta dallo scandalo sessuale che coinvolge diversi suoi volontari e coordinatori impiegati ad Haiti. Dalla Ue duro monito: "Tolleranza zero, Oxfam chiarisca"

Prime conseguenze "istituzionali" nell'ambito dello scandalo sugli abusi sessuali che ha travolto l’ong Oxfam. Si è dimessa la numero due dell’organizzazione, Penny Lawrence, che si è assunta "piena responsabilità" per il comportamento dello staff nel corso delle crisi umanitarie in Ciad e ad Haiti. Lawrence, vice direttrice esecutiva dell'organizzazione, ha inoltre ammesso che Oxfam non è riuscita ad agire in modo adeguato nelle vicende venute alla luce dopo le accuse della stampa britannica. Dal Times, che ha svelato il caso, intanto arrivano nuove rivelazioni che accusano Oxfam di aver "ignorato diversi avvertimenti", prima di decidersi a intervenire a cose fatte, sul comportamento di alcuni suoi operatori. Lo scandalo coinvolge volontari e coordinatori di Oxfam e altre ong, accusati di aver creato un giro di prostitute, in parte probabilmente minorenni, e partecipato a festini durante il periodo dei soccorsi per il devastante terremoto di Haiti del 2011.

"Mi vergogno di quello che è successo"

Nella sua lettera di dimissioni, Lawrence spiega che "si vergogna" di quanto accaduto. Sottolinea inoltre di essere stata a capo dei programmi internazionali dell'ong all'epoca dei fatti e per questo ha dovuto assumersi le sue responsabilità. "Sono fortemente rattristata per il danno e la sofferenza che questo ha prodotto per i sostenitori di Oxfam, per il più ampio settore della cooperazione e per gran parte delle persone bisognose che avevano fiducia in noi". Il numero uno della ong, Mark Goldring, ha affermato di rispettare la decisione della sua vice. "Come noi anche lei è sconvolta per quello che è accaduto ed è determinata a fare il possibile affinché Oxfam e la sua gente continui a operare".

Times: Oxfam era a conoscenza di preoccupazioni su suoi dipendenti

Il Times, che con una sua inchiesta aveva già rivelato le accuse ad alcuni dipendenti di Oxfam e che ultimamente ha citato anche altre Ong, accusa proprio Oxfam di essere stata al corrente delle preoccupazioni su due uomini coinvolti nello scandalo prima che a questi fossero assegnati ruoli di rilievo ad Haiti. I vertici attuali di Oxfam, la presidente Caroline Thomson e il chief executive Mark Goldring, sono intanto attesi da una delicata convocazione della ministra per la Cooperazione Internazionale, Penny Mordaunt, che ha minacciato di tagliar loro fondi governativi (32 milioni di sterline nel 2017) e di destinarli ad altri in mancanza di chiarezza e d'impegni precisi per il futuro. All'incontro è invitata anche Michelle Russell, responsabile delle investigazioni presso la Charity Commission, agenzia di controllo britannica sulle Ong.

Commissione Ue: "Da noi tolleranza zero, Oxfam chiarisca"

Dalla Commissione europea è arrivato inoltre un duro monito: "Abbiamo un approccio di tolleranza zero verso qualsiasi accusa di cattiva condotta da parte di organizzazioni che ricevono i nostri fondi. In questo caso specifico ci aspettiamo che Oxfam chiarisca in pieno tutte le accuse con la massima trasparenza, in modo urgente. Siamo pronti a rivedere, e se ce n'è la necessità a cessare i fondi a qualsiasi partner che non rispetti gli alti standard etici", ha detto una portavoce della Commissione.

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