Duda ha scelto di sottoscrivere il testo e chiedere successivamente il parere di costituzionalità. La norma prevede tre anni di carcere o una multa per chi associa i campi di concentramento ai polacchi. Israele, nei giorni scorsi, aveva criticato la scelta polacca
Prima la firma, poi la verifica di costituzionalità
Secondo l'ordinamento polacco, il capo dello Stato, di fronte a normative che destano dei dubbi di costituzionalità, ha due possibilità: può scegliere infatti se firmare prima, o dopo il rinvio all'Alta corte. Nel caso della legge sull'Olocausto, Duda ha deciso di sottoscrivere il testo e chiedere successivamente il parere di costituzionalità: il che vuol dire che la legge entrerà in vigore, e solo la Consulta potrà sospenderla, se la riterrà non conforme con la Costituzione.
Cosa prevede la legge
La legge votata dal Parlamento prevede fino a tre anni di carcere o una multa per chi definisce “polacchi” i campi di sterminio nazisti presenti in Polonia durante la seconda guerra mondiale. Per i conservatori al governo, che hanno fortemente voluto la legge, l'uso del termine "campo di sterminio polacco" induce a pensare che la Polonia abbia avuto responsabilità nell'olocausto nazista. Una posizione fortemente criticata da Israele, che contesta il tentativo di negare la partecipazione di alcuni polacchi allo sterminio degli ebrei e persino la possibilità di perseguire i sopravvissuti all'olocausto che potrebbero evocare tali casi. La norma è stata approvata con 57 voti favorevoli e 23 contrari e due astenuti. Qualche giorno fa il leader del partito al governo, Jaroslaw Kaczynski, in un'intervista, aveva espresso l'auspicio che il presidente firmasse la normativa.