Wikileaks, Assange avverte: “Account italiani sono finti”

Mondo
Julian Assange in una foto d'archivio (Ansa)
assange

Il fondatore dell’organizzazione ha denunciato l’esistenza di un profilo Twitter e una pagina Fb associata “non riconosciuti o approvati da noi”. Ha poi aggiunto che “il loro intento non è chiaro”. Loro replicano: “Pensavamo che le tue battaglie fossero le nostre”

Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, ha scritto un tweet denunciando che "c'è un finto account 'WikiLeaks Italy' con una pagina Facebook associata. Il suo intento non è chiaro, ma è diventato più attivo man mano che si avvicinano le elezioni italiane". Gli account in questione, prosegue Assange, “non sono riconosciuti o approvati da Wikileaks".

La replica ad Assange

I gestori dei profili social hanno replicato che la pagina Fb esiste dal 2008 e spiegano di essersi sempre limitati a diffondere e dare risonanza al lavoro pubblicato da WikiLeaks. In un messaggio di risposta ad Assange hanno scritto: “Pensavamo che le tue battaglie fossero anche le nostre e che le nostre fossero anche le tue”. I responsabili degli account, una sorta di branca italiana "non ufficiale" di Wikileaks, gestiscono un profilo Twitter appena creato, che ha pubblicato poco più di 1500 messaggi ed ha meno di 100 follower. La pagina Facebook collegata - Wikileaks italian - invece è nata nel 2008 ed è seguita da circa 6mila utenti.

Le risposte dei gestori dei profili

"Assange non ha capito cosa è Wikileaks Italian e che su Facebook esistiamo dal 2008, l'account Twitter è stato creato poco tempo fa non per sostituire Wikileaks e farne un falso ma per avere visibilità su un altra piattaforma”, hanno replicato i gestori dei profili a cui si è riferito il fondatore di WikiLeaks. “Siamo senza parole...tutto bene dal 2008 poi arrivano le elezioni e...vai di disinformazione", si ribadisce in un post successivo. In un’altra risposta, sempre indirizzata ad Assange, è stato scritto che: “Vediamo nel M5S l’unico movimento che voglia combattere l’illegalità e la corruzione nel Parlamento italiano per cambiare in meglio il nostro Paese. Pensavamo che anche tu fossi d’accordo con questi principi, indipendentemente dal tuo endorsement”.

Mondo: I più letti