Corea del Nord, Onu: su disertore violato armistizio del 1953

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Un soldato nordcoreano a guardia al conffine con la Corea del Sud (Ansa)

Per il Comando delle Nazioni Unite a guida Usa ci sarebbe stata una doppia violazione: negli spari verso il Sud e poi nell'attraversamento del confine da parte dei militari nordcoreani  

La Corea del Nord avrebbe violato per due volte l'armistizio che chiuse la Guerra di Corea del 1950-53. Questa la conclusione delle indagini del Comando Onu sul caso del militare nordcoreano disertore fuggito al Sud.

La doppia violazione

I risultati dell'investigazione del Comando Onu a guida statunitense sono stati diffusi insieme a un video di circa 7 minuti che riprende la successione degli eventi accaduti lo scorso 13 novembre nella cosiddetta “Joint Security Area” al confine tra le due Coree: nelle immagini si vede il fuoristrada del fuggitivo lanciarsi lungo una strada alberata, sotto i colpi dei commilitoni, e poi il disertore, ferito, che abbandona il mezzo e viene soccorso dai soldati sudcoreani. Per le Nazioni Unite Pyongyang avrebbe commesso una doppia violazione: la prima quando i soldati hanno sparato verso il Sud, la seconda quando hanno attraversato il confine, al varco di Panmunjom, a caccia del soldato.  

La condotta delle truppe alleate

Il disertore, colpito da alcuni dei circa 40 colpi sparati dai suoi commilitoni, è stato soccorso e portato in ospedale, dove ha subito due delicati interventi chirurgici, complicati dal fatto che stomaco e intestino fossero infestati dai parassiti. Secondo l'ultimo bollettino medico l'uomo, poco più che ventenne, ha ripreso conoscenza e le sue condizioni stanno migliorando. Il generale Vincent K. Brooks, a capo del Comando Onu, ha rilevato che la condotta delle truppe alleate è stata appropriata e rispettosa dell'armistizio, portando a evitare una “ripresa delle ostilità” tra le parti. L'armistizio, “messo a dura prova – ha concluso lo stesso Brooks – resta comunque in vigore”.

Cancellati voli per Pyongyang

Intanto, Air China ha fatto sapere di aver sospeso i voli verso la Corea del Nord. Il governo di Pechino ha parlato di “decisione economica” e “non motivata politicamente”, ma la scelta della compagnia aerea cinese di fatto limita ulteriormente i contatti con l'esterno del Paese sottoposto a sanzioni per i suoi programmi missilistico e nucleare. La sospensione delle tratte – già effettuata ad aprile scorso, e giustificata con la bassa richiesta, ma in seguito cancellata – arriva dopo il viaggio in Asia del presidente statunitense Donald Trump, che ha chiesto un maggiore sforzo per isolare il regime di Pyongyang.  

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