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E' morto Charles Manson, il pluriomicida che fece uccidere Sharon Tate

Mondo

Qualche giorno fa il sanguinario "guru" era stato ricoverato in California per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Stava scontando l'ergastolo come mandante degli assassinii, compiuti nel 1969, della moglie del regista Roman Polanski e di altre sei persone

Il pluriomicida statunitense Charles Manson è morto a 83 anni, secondo quanto riportano i media Usa. Qualche giorno fa l’uomo era stato ricoverato in un ospedale in California per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Leader di una setta conosciuta con il nome di “Family”, Manson è stato uno dei criminali più sanguinari della storia degli Stati Uniti. Stava scontando l'ergastolo per essere stato il mandante dell'omicidio di Sharon Tate, giovane moglie di Roman Polanski, e altre sei persone, uccise nel 1969.

Detenuto da 46 anni

Il criminale, detenuto da 46 anni, stava scontando l'ergastolo in California, nel carcere di Corcoran. Pochi giorni fa è trapelato che le sue condizioni di salute si erano aggravate ed era stato ricoverato al Bakersfield Hospital. Lo scorso gennaio era stato operato all'intestino. 

Gli omicidi e la condanna

Manson è stato uno dei più feroci criminali del Dopoguerra negli Usa. Nel 1969 fu il mandante (per motivi mai chiariti) dell'omicidio dell'attrice Sharon Tate, moglie di Roman Polanski all'epoca incinta di otto mesi, e di quattro suoi amici. Manson è stato anche riconosciuto responsabile dell'assassinio dell'imprenditore Leno LaBianca e di sua moglie. Nel 1971, i membri della sua setta, la “Family”, furono inizialmente condannati a morte, ma la pena fu poi commutata in ergastolo perché la California abolì sedia elettrica e iniezione letale dal 1972.

Chi era Manson

Charles Manson fu il mandante degli omicidi compiuti nella villa di Cielo Drive a Bel Air. Il sanguinario criminale ordinò alla sua setta, di uccidere Sharon Tate, la giovane moglie del regista Roman Polanski, e altre quattro persone nell’agosto del 1969. Tate era incinta di otto mesi e mezzo e al processo il suo assassinio fu collocato nel contesto di un rito satanico con il brano dei Beatles “Helter Skelter” sullo sfondo: Manson era convinto che, con quella canzone, i “Fab Four" lo avessero incaricato di scatenare una guerra di razza. La villa di Cielo Drive era di proprietà di un impresario musicale che si era rifiutato di scritturarlo come musicista. Non è mai stato accertato se Manson aspettasse in auto o se rimase nel ranch dove risiedeva l'organizzazione. Armati di coltelli, pistole e una corda di nylon di 13 metri, i killer fecero irruzione nella villa e uccisero 5 persone. L'indomani compirono altri due assassinii uccidendo l'executive italo-americano dei supermercati Leno LaBianca e la moglie Rosemary, trucidati con decine di coltellate nella loro villa di Los Feliz a Los Angeles. In entrambi i casi vennero lasciate scritte col sangue sulle pareti.

Il mancato matrimonio

Due anni fa Manson arrivò a un passo dal matrimonio con una donna che da tempo lo andava a trovare in prigione. Alla fine non se ne fece niente: Afton Elaine Burton, che aveva all'epoca 26 anni, proprio come la Tate quando fu uccisa, aveva deciso di sposarlo per ottenerne il cadavere dopo la morte e farne una attrazione turistica.

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