Trump presidente, dopo un anno la popolarità è ai minimi storici

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Il consenso del tycoon è a livelli bassissimi per un leader eletto da soli 365 giorni, come indicano la rielezione di Bill De Blasio a sindaco di New York e le vittorie democratiche dei governatori di New Jersey e Virginia

È passato un anno da quando Donald Trump, lo scorso 8 novembre 2016, è stato eletto presidente degli Stati Uniti battendo Hillary Clinton (anche se la candidata dem aveva preso più voti su base nazionale). Passati 365 giorni, il consenso del tycoon è ai minimi storici per un leader eletto da appena 12 mesi, come indicano anche le vittorie elettorali di diversi sindaci e governatori democratici.

La vittoria di De Blasio

Una delle vittorie più rilevanti è quella del democratico Bill de Blasio, rieletto sindaco di New York per il secondo mandato. Un trionfo annunciato, ma che assume particolare rilevanza sul piano nazionale, sia per il fronte dem sia per un’eventuale sfida a Donald Trump nel 2020.

Persi New Jersey e Virginia

Brutte notizie per il tycoon arrivano anche dal New Jersey, dove la poltrona di governatore è andata al democratico Phil Murphy che ha sconfitto il repubblicano Kim Guadagno, vice del governatore Chris Christie che ha concluso il suo mandato travolto da scandali e critiche. Ma la sconfitta che più segna questa tornata elettorale è quella in Virginia, considerato un banco di prova importante dato che il candidato repubblicano Ed Gillespie, battuto dal dem Ralph Northam, è sempre stato un “trumpiano” convinto. Sostenitore che il presidente non ha esitato a scaricare su Twitter, con uno dei suoi primi tweet sopra i 140 caratteri, dicendo che "ha lavorato sodo ma non ha abbracciato me o ciò che rappresento. Non dimenticate: i repubblicani hanno vinto quattro seggi alla Camera su quattro, e con l'economia che produce cifre record continueremo a vincere, anche più di prima!".

L’unità perduta e gli scontri

Il consenso del presidente, acclamato al tempo della sua elezione in un Paese in cui il 55% delle persone bianche ritiene di essere discriminata, si era consolidato intercettando, in campagna elettorale, disagi e speranze degli “ultimi”. Nel discorso della vittoria aveva detto che sarebbe stato “il presidente di tutti”, ma lo spirito di unità, un anno dopo, sembra essersi dissolto: gli attacchi ai democratici sono quotidiani, così come quelli alle istituzioni e all’Fbi per il Russiagate, fino ai partner internazionali. Tramite provvedimenti, note della Casa Bianca, dichiarazioni e tweet infuocati, Trump non ha risparmiato nessuno: dal muslim ban contro i Paesi a maggioranza musulmana fino alle tensioni, sempre altissime, con la popolazione di colore. Il tycoon non è riuscito nemmeno ad abolire l’Obamacare e Wall Street, da un anno, continua a battere record al rialzo. Ma il bilancio resta esiguo.

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