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Catalogna, Puigdemont : "Pronto a finire in prigione"

Mondo
L'ex presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, s'è detto preparato all'eventuale estradizione (LaPresse)

L’ex presidente catalano ha rilasciato un’intervista a Catalunya Radio durante la quale ha dichiarato che "non teme l'estradizione dal Belgio e che l’Europa non può tenere tutto un governo in carcere o in esilio"

"Sappiamo tutti che possiamo finire in prigione se il Belgio concede l’estradizione, siamo preparati a questa eventualità". Queste le parole di Carles Puigdemont a Catalunya Radio durante un'intervista. Il politico indipendentista ha parlato anche dei possibili interventi dell’Unione Europea di fronte a quella che lui ritiene "una vendetta di Madrid". Nel frattempo, il presidente della Commissione europea Juncker afferma che "Madrid non sta violando lo stato di diritto".

"Pronto all'estradizione"

Intervistato da una radio catalana, Carles Puigdemont ha risposto da Bruxelles alle domande del programma "La Mañana de Catalunya Radio", insieme ai quattro consiglieri raggiunti dal mandato d’arresto internazionale firmato da Madrid. L’ex presidente della Generalitat ha dichiarato di essere perfettamente consapevole della possibilità di andare in prigione qualora il Belgio concedesse l'estradizione ma non s'è mostrato impauritò da questa eventualità: "Tutti sappiamo che può succedere". Puigdemont ha inoltre preannunciato un ricorso contro la Spagna davanti alle corti internazionali. Il leader catalano ha detto che l'Ue deve reagire davanti ad "una causa dei diritti umani. L'Europa – prosegue – non può tenere tutto un governo in prigione o in esilio".

"È la vendetta di Madrid per l’umiliazione in Catalogna"

"Sono preoccupato, triste ed indignato ma sono sicuro che ne usciremo". Così Puigdemont ha risposto alla giornalista che gli chiedeva quale fosse il suo stato d’animo. "Non vorrei stare in Belgio, mi piacerebbe essere alla Generalitat. L’applicazione dell’articolo 155 è del tutto illegale – prosegue – ai catalani è stato rubato una legislatura, un governo e un parlamento”. Secondo Puigdemont, si tratterebbe di "un golpe illegale dello stato spagnolo". Madrid avrebbe reagito così per avere subito "una sconfitta umiliante" in Catalogna.

"La lista unica è la sola alternativa"

Puigdemont è intervenuto anche sulla possibilità di presentare alle prossime elezioni del 21 dicembre una lista unica indipendentista: "Non abbiamo altra alternativa che presentarci tutti uniti. C’è gente in prigione". 

Juncker: "Madrid non sta violando lo stato di diritto"

"Non credo" che il governo spagnolo "violi lo stato di diritto: è chi non rispetta la costituzione che infrange la legge". Così il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker è tornato sulla questione catalana parlando alla televisione belga fiamminga Vrt nel giorno in cui circa 200 sindaci della regione spagnola si ritrovano a Bruxelles per difendere le aspirazioni indipendentiste. "Quello che succede in Catalogna non è un affare europeo", ha detto ancora Juncker, il quale ha anche espresso "fiducia" nell'operato della giustizia spagnola e belga. "La Commissione europea ha assunto una posizione prudente - ha aggiunto - che forse non è piaciuta a tutti, ma l'Ue è un'Unione basata su regole di diritto che bisogna rispettare".

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