Gb, molestie a Westminster: spunta nome del braccio destro della May
MondoSecondo il Mail, nel dossier sui presunti molestatori o responsabili di “comportamenti impropri” nei palazzi politici britannici, ci sarebbe anche Damian Green, numero 2 della premier. Nella lista, accuse anche ad altri deputati e alti esponenti dei Tories
Lo scandalo sessuale che ha investito i palazzi del potere politico in Gran Bretagna si sta allargando a macchia d’olio. Il dossier che contiene i nomi di presunti molestatori o responsabili di “comportamenti impropri” a Westminster viene aggiornato di ora in ora: secondo il Mail online, al suo interno comparirebbe anche il nome di Damian Green, il numero 2 del governo e braccio destro di Theresa May. Il quotidiano ha pubblicato anche un’immagine della lista con numerosi omissis che secondo indiscrezioni comparse sui social media riguarderebbero altri ministri di primissimo piano, sia uomini sia donne.
Le accuse ai big dei Tories
Il nome di Damian Green è associato fra l'altro al noto sito di scambisti Ashley Madison. Oltre a numero 2 della May, il Mail lascia trapelare altri quattro nomi di conservatori fra le numerose righe nere tipiche degli omissis. Si tratta dei già noti Mark Garnier, sottosegretario al Commercio internazionale e il deputato Stephen Crabb, entrambi accusati di molestie nei giorni scorsi, e altri due membri della Camera dei Comuni, Justin Tomlinson e Steve Double, accusati entrambi di relazioni non appropriate con ricercatrici.
Accuse anche dal Telegraph
Il Telegraph online della stessa “lista nera” ha pubblicato altri nomi, sempre di Tories, fra cui quello della ministra degli Interni, Amber Rudd, a cui non vengono attribuite molestie ma una relazione inizialmente clandestina con un collega, e quello dell'ex presidente del partito conservatore, Grant Shapps, per una relazione extraconiugale.
Bufera su ministro Fallon per episodio 2002
Il ministro della Difesa britannico, Michael Fallon, è invece stato accusato di un episodio risalente al 2002. La vicenda, svelata dal Sun, fa riferimento ad un cena durante la quale Fallon fece cadere una mano sul ginocchio di una conduttrice radiofonica. L'attuale ministro non ha negato l'episodio, anche se un portavoce sottolinea che è avvenuto 15 anni fa, che Fallon chiese scusa subito e che l'incidente si chiuse lì per entrambi. Parole confermate dalla donna, la quale racconta di aver allora spiegato a Fallon che "se lo avesse fatto di nuovo gli avrei dato un pugno in faccia", ma afferma d'aver comunque accettato le scuse e in un tweet scrive di non essersi sentita "neppure lontanamente offesa o a disagio".
Attivista Labour denuncia: “Stuprata ad evento partito”
L’enorme scandalo sessuale si arricchisce anche del caso di una giovane attivista 25enne del partito Labou, che ha invece rivelato di essere stata stuprata all'età di 19 anni nel corso di un evento del partito. Il presunto responsabile della violenza non è un deputato ma qualcuno all'interno del Labour, probabilmente un funzionario. Le accuse sono aggravate dal fatto che, sempre secondo la testimonianza della giovane, un alto funzionario del partito avrebbe fatto pressioni su di lei per non rivelare quanto subito. Un portavoce del Labour ha annunciato che è stata immediatamente lanciata un'inchiesta interna per far luce sull’accaduto.
La vicenda
Lo scandalo è emerso il 29 ottobre, quando il Sunday Times ha accusato la premier britannica, di aver permesso ad almeno due ministri, definiti "molestatori seriali", di far parte del suo governo. La premier aveva definito "intollerabile" quello che sta succedendo e aveva ribadito la necessità di agire al più presto. Poi è emerso un dossier, intitolato “Parlamentari ad alta libido”, compilato da ricercatrici parlamentari, in cui ci sarebbero i nomi di 40 deputati conservatori, fra cui 15 membri del governo, coinvolti nello scandalo sui presunti molestatori. Il Sunday Times ha sostenuto anche che May - secondo quanto detto da una serie di suoi collaboratori - fosse al corrente di quanto stava accadendo a Westminster. Il giornale sostiene infatti che la premier sia costantemente aggiornata in apposite riunioni su voci di corridoio e accuse sui deputati Tories coinvolti in casi di abusi sessuali e di droga.