Papa Francesco dialoga con Nespoli e la stazione spaziale

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È durato circa 25 minuti il colloquio tra gli astronauti dell'Iss e il Pontefice. Sei le domande poste da Bergoglio, collegato con l'equipaggio dall'Auletta Paolo VI del Vaticano

Per la seconda volta nella storia, un pontefice si collega con lo spazio: Papa Francesco ha dialogato con Paolo Nespoli e gli altri astronauti della stazione spaziale internazionale impegnati nella missione Vita, grazie a un collegamento video stabilito con il Vaticano. Lo aveva già fatto Benedetto XVI nel 2011, per un colloquio durato circa mezz'ora a cui era presente lo stesso Nespoli, anche all'epoca a bordo della Iss. Come accaduto nel 2011, anche stavolta è stato il Papa a porre le domande agli astronauti. Sei i quesiti fatti dal Pontefice all’astronauta italiano Nespoli e ai suoi colleghi nei 25 minuti di colloquio, dalle curiosità sulla vita nello spazio alle questioni più filosofiche.

Nespoli: "Spero che filosofi e poeti possano venire nello spazio"

La domanda posta da Papa Francesco agli astronauti dai risvolti più significativi è forse quella filosofica: "Qual è il suo pensiero sul posto dell’uomo nell’universo?", chiede il Pontefice a Nespoli. "È una domanda complessa. Io mi sento una persona tecnica, un ingegnere", risponde l’astronauta, "mi trovo a mio agio tra le macchine, tra gli esperimenti. Quando si parla di queste questioni, tra me e me rimango un po' perplesso perché è un discorso delicato", continua Nespoli, "Il nostro obiettivo è quello di conoscere, capire quello che ci sta attorno. Più conosciamo, più ci rendiamo conto di conoscere poco. Mi piacerebbe che persone come lei, teologi, filosofi, poeti, scrittori possano venire nello spazio e sperimentare quello che significa un essere umano nello spazio".

La Iss come grande esempio di collaborazione

Papa Francesco ha anche chiesto agli astronauti della necessità di lavorare insieme in un contesto come quello della stazione spaziale internazionale: “La nostra società è molto individualista, invece nella vita è necessaria la collaborazione, penso a tutto il lavoro che c'è dietro una impresa come la vostra; potete darmi qualche esempio significativo della collaborazione vostra nella stazione spaziale?". Uno degli astronauti ha ricordato che la stazione spaziale è un "grande esempio di collaborazione" perché ogni giorno vi lavorano insieme persone da Usa, Canada, Giappone e nove paesi europei; "abbiamo bisogno", ha spiegato l'astronauta, "di rispetto e collaborazione, per ottenere qualcosa che è al di sopra di ognuno di noi". 

Papa: "Ci insegnate che il tutto è più grande della somma delle parti"

Prendendo spunto dalla risposta alla domanda sulla necessità di collaborazione nel contesto della stazione spaziale, il Pontefice ha chiuso così il colloquio con gli astronauti: "Voi siete un piccolo Palazzo di Vetro, e la totalità è più grande della somma delle parti, questo è l'esempio che ci date, grazie tante cari amici, vorrei dire cari fratelli, perché siete rappresentanti di tutta la famiglia umana nel grande progetto di ricerca di questa stazione spaziale". Infine, il saluto del Papa agli astronauti: "Penso alle vostre famiglie, pregherò per voi, e voi per favore pregate per me, grazie per questo colloquio che mi ha molto arricchito". Nespoli ha chiuso il collegamento ringraziando "a nome di tutti" il pontefice per "averci portato più in alto e fatto pensare a cose più grandi di noi".

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