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Cina: il nome di Xi Jinping entra nella Costituzione, come Mao

Mondo
Xi Jinping (Getty Images)

Nella Carta del Pcc sarà introdotto anche il contributo ideologico del segretario generale del partito. La decisione è stata presa al termine del 19esimo Congresso. Xi raggiunge i "padri nobili" Mao Zedong e Deng Xiaoping

Il 19esimo Congresso del Partito Comunista Cinese si è chiuso con l'inserimento ufficiale delle teorie di Xi Jinping nella costituzione del Pcc. Il segretario generale del più grande partito della Repubblica Popolare, entra così nella storia del suo Paese insieme ai predecessori Mao Zedong e Deng Xiaoping.

Votazione unanime

L'entrata del contributo ideologico di Xi nella Carta fondamentale del partito è arrivata al termine della sessione conclusiva del congresso che si è tenuta nella Grande Sala del Popolo, a Pechino. L'unanimità dei 2.280 delegati giunti nella capitale ha decretato la modifica alla Costituzione nella quale ora appare il titolo “Pensieri di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”. Il più importante evento politico dell'anno per lo Stato asiatico è stato chiuso poi proprio dal segretario generale con un discorso fiume durato oltre tre ore e mezza e salutato dall'ovazione dei presenti. Il Congresso ha, inoltre, eletto il nuovo Comitato Centrale e la nuova Commissione Disciplinare del partito.

Il pensiero di Xi Jinping

Gli emendamenti alla costituzione del partito al potere in Cina, pongono ora Xi quasi allo stesso livello di rilevanza che fu di Mao. Le idee di Hu Jintao e Jiang Zemin furono anch'esse infatti inserite nella costituzione del partito, ma senza che nei capitoli loro dedicati fosse aggiunto il loro nome. Dopo Mao, solo Deng Xiaoping ottenne questo riconoscimento. I pensieri del leader che aprì la Cina al mercato, vennero aggiunti alla costituzione solo dopo la sua morte avvenuta nel febbraio del 1997. In quell'occasione, inoltre, la dicitura scelta dal Congresso per gli enunciati di Xiaoping fu quella di “teorie”. Finora solo per Mao si era usata la definizione di "pensieri". E il fatto che i "pensieri" di Xi siano associati ad una "nuova era" dà la misura sia dell'elevato livello di potere raggiunto da lui in patria, sia dell'importanza della terza fase della Repubblica inaugurata dal segretario all'indomani della sua elezione nel 2012. Se Mao ha unito il paese distrutto dalla guerra civile, e Deng ha permesso la creazione della ricchezza, Xi viene ora indicato come il leader che ha aumentato sia il livello di unità che quello di benessere riuscendo, contemporaneamente, a rendere la Repubblica solida all'interno e forte agli occhi del mondo.

La filosofia del leader

I pensieri di Xi introdotti nella costituzione enfatizzano, in 14 principi chiave, il ruolo del partito su tutti gli aspetti della vita sociale, economica e politica del Paese. Tra questi quelli per una “completa e profonda riforma” e “nuove idee in via di sviluppo”. C'è poi la promessa di una “vita armoniosa tra l'uomo e la natura” che risponde alla richiesta di una migliore tutela ambientale e potrebbe riferirsi all'obiettivo dichiarato di soddifare la maggior parte delle richieste energetiche cinesi con fonti rinnovabili. Ci sono, infine, rilevanti sottolineature sull'assoluta “autorità del partito sull'esercito del popolo”, e sull'importanza della teoria “un paese, due sistemi” e della riunificazione alla madrepatria come chiaro riferimento a Hong Kong e Taiwan.

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