Dopo gli Usa, anche Israele esce dall'Unesco

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Il premier israeliano in una immagine d'archivio (Getty Images)

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato di voler seguire gli Stati Uniti fuori dall'organizzazione Onu. La decisione arriva dopo tensioni durante anni - e intensificate negli ultimi mesi - per decisioni prese dell'agenzia considerate "anti-israeliane"

Dopo gli Stati Uniti, anche Israele ha annunciato la propria volontà di ritirarsi dall’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Il motivo è lo stesso: le recenti risoluzioni dell’agenzia Onu (che condannano gli insediamenti dello Stato ebraico in terra palestinese) considerate “anti-israeliane”.

Netanyhau: "Unesco teatro dell'assurdo"

Dopo l’annuncio degli Stati Uniti di volersi ritirare a partire dal 2019, il premier israeliano Benjamin Netanyhau - che è anche ministro degli affari esteri - ha chiesto di "preparare l'uscita di Israele dall'Unesco in parallelo con gli Usa". Netanyahu ha poi reso omaggio alla scelta del presidente americano. "La decisione di Trump - ha detto - è coraggiosa e morale, perche l'Unesco è diventato un teatro dell'assurdo e perchè piuttosto che preservare la storia la distorce".

Le risoluzioni dell'Unesco considerate "anti-Israele"

L’inizio delle ostilità di Stati Uniti e Israele nei confronti dell’Unesco risale al 2011, anno in cui la Palestina è stata riconosciuta come membro a pieno titolo dell’organizzazione e gli Usa hanno smesso di finanziarla, pur rimanendone all’interno. Ma negli ultimi mesi la tensione è aumentata, effetto delle risoluzioni adottate dall’agenzia Onu su Gerusalemme. Due anni fa l'apposito Comitato dell'Unesco ha approvato con 24 voti a favore (tra cui Russia, Cina e Paesi arabi proponenti), 6 contrari (Usa, Gran Bretagna, Lituania, Olanda, Germania, Estonia) e 26 astensioni (tra cui Italia e Grecia) un documento sulla Città Santa. A far indignare Tel Aviv il fatto che nella risoluzione i luoghi sacri di Gerusalemme, inseriti dall'Unesco nei patrimoni storici da proteggere, siano stati denominati usando solo il termine arabo "Al Haram al Sharif" (in italiano "Spianata delle Moschee"). Lo stesso luogo è denominato "Monte del Tempio" dagli ebrei. La risoluzione Unesco, il cui titolo è "Palestina occupata", indica inoltre Israele come "un potere occupante", condanna "le crescenti aggressioni di Israele, in particolare degli estremisti di destra" e disapprova "le varie restrizioni imposte da Israele all'accesso ai luoghi sacri". Già un anno fa, a causa dell'adozione della risoluzione, Israele aveva deciso di "sospendere" i suoi rapporti con l'Unesco

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