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California, si aggrava il bilancio degli incendi: almeno 31 morti

Mondo

I roghi stanno devastando otto contee nel nord dello Stato, tra cui Napa e Sonoma. Oltre alle vittime accertate, ci sono più di 400 dispersi e un centinaio di feriti. Chiuse le scuole a San Francisco, dove il livello di polveri sottili ha superato di 5 volte il limite

Mentre la California continua a bruciare, si aggrava il bilancio degli incendi che stanno devastando il nord dello Stato Usa. Le vittime, riferiscono le autorità, sono almeno 31. Ci sono, poi, oltre 400 dispersi (dei circa 600 iniziali) e un centinaio di feriti.

Migliaia di persone evacuate e vigneti distrutti

I roghi stanno interessando otto contee, le terre del vino conosciute in tutto il mondo. Circa 76mila di ettari di vigneti sono oramai ridotti in cenere. Migliaia le persone evacuate: solo nella contea di Sonoma, cuore dell'industria vinicola californiana insieme a Napa, sono state evacuate 25mila persone. Migliaia anche gli edifici, tra case e aziende, distrutti dalle fiamme. Incalcolabili i danni all'economia locale. La California è il quarto produttore di vino nel mondo e le due contee, con i loro 100mila acri di viti e oltre 650 case vinicole, hanno un giro d'affari da 55 miliardi di dollari. Senza contare il turismo legato alle degustazioni nelle cantine di Napa e Sonoma: l'anno scorso sono state registrate 23,6 milioni di visite con 7,2 miliardi di dollari di introito.

Roghi ancora non domati

La lotta dei vigili del fuoco contro le fiamme, intanto, continua. Ad aggravare la situazione ci sono le alte temperature e il vento forte che, avvertono gli esperti, potrebbe ancora intensificarsi e far nascere nuovi focolai in aree per ora risparmiate. “La situazione continuerà a peggiorare prima di migliorare. Si tratta di un evento serio e catastrofico”, ha detto il capo dei vigili del fuoco della California, Ken Pimlott.

Pericolo polveri sottili

L'ondata di incendi nel nord della California avrebbe causato nei primi due giorni l'emissione di circa 10mila tonnellate di polveri sottili (Pm2.5), pari a quante ne generano in un anno i 35 milioni di veicoli presenti sulle strade californiane. Lo ha detto Sean Raffuse, analista della qualità dell'aria al Crocker Nuclear Laboratory dell'università della California a Davis, in un'intervista a Usa Today

A San Francisco scuole chiuse per la nube tossica

A San Francisco sono state chiuse tutte le scuole e vietati gli sport all'aperto. La nube tossica provocata dagli incendi ha fatto registrare in città un record negativo che ha visto l'indice di misurazione superare le 180 particelle di polveri sottili per metrocubo. Un valore che supera di cinque volte la soglia di sicurezza stabilita dall'Agenzia per la protezione ambientale. "Lo standard ritenuto sicuro dallo stato federale si attesta sui 35", ha dichiarato a Usa Today John Balmes, professore di medicina dell'Università della California ed esperto di sicurezza ambientale. Con le fiamme che continuano a divorare foreste, vigneti, case e plastica e con i venti che soffiano sugli incendi, è improbabile che l'aria torni presto respirabile, sostengono gli esperti. "Gli abitanti di San Francisco continueranno ad avere colpi di tosse, nasi che colano e occhi che bruciano" ancora per un po', ha commentato Catherine Forest, fisica ed esperta di tossine della Standfors Health Care di Paolo Alto, in California. 

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