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Oim: “Il 77% bimbi migranti attraverso il Mediterraneo subisce abusi”

Mondo
Due bambini ospiti di un campo migranti vicino ad Atene (Getty Images)

L'Organizzazione internazionale per le migrazioni, che insieme a Unicef ha presentato il rapporto “Viaggi strazianti": "La Ue dovrebbe chiedere alla Libia l'eliminazione della detenzione dei bambini"

La Ue dovrebbe chiedere alla Libia “l'eliminazione della detenzione dei bambini” migranti. Lo ha detto da Bruxelles Eugenio Ambrosi, direttore regionale per l'Europa dell'Oim, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, in occasione della presentazione del rapporto "Viaggi strazianti" stilato in collaborazione con l'Unicef. Un rapporto che fa emergere un dato allarmante: fino a tre quarti dei minori transitati sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale sono stati vittime di abusi e sfruttamento.

“Gestione frontiere a misura di bambini”

L'appello rivolto alle istituzioni europee nei loro negoziati con le autorità libiche potrebbe essere “un primo passo", sostiene Ambrosi, che chiede poi una gestione delle frontiere dell'Unione europea "children friendly", di lottare contro traffico e sfruttamento oltre che combattere xenofobia e razzismo. Secondo un recente studio Unicef, nei primi sei mesi del 2017 solo in Italia sono arrivati 12mila migranti minorenni. Anche in quel rapporto, come nel nuovo - "Viaggi strazianti" – il passaggio in Libia viene definito come “il più traumatico”. E proprio l'Unicef – attraverso Sandie Blanchet, direttrice dell'ufficio di Bruxelles – rincara la dose, criticando le misure europee per contenere i flussi, fermandoli proprio sulle coste libiche: "È chiaro che non si tratta di un luogo sicuro per i bambini e le loro famiglie".

Tre quarti dei minori vittime di abusi

Secondo il rapporto redatto da Oim e Unicef sulla base delle testimonianze di 22mila migranti (di cui 11mila minori), il 77% di bambini e giovani passati sulla rotta mediterranea centrale hanno affrontato abusi e sfruttamento e sono stati oggetto di traffico. I minori che provengono dall'Africa subsahariana – dice lo studio – sono molto più esposti al fenomeno e alla tratta rispetto agli adulti dai 25 anni in su: quasi il doppio lungo la rotta del Mediterraneo orientale (il 17 per cento contro il 10) e con un tasso superiore dell'8% per quanto riguarda quella del Mediterraneo centrale (il 77% contro il 69%).  

La testimonianza di Aimamo

"Se cerchi di fuggire, ti sparano. Se smetti di lavorare, ti picchiano. Come gli schiavi, alla fine della giornata, ci chiudevano a chiave". Questa l'esperienza di diversi mesi in Libia raccontata da Aimamo, 16enne del Gambia arrivato in Italia da solo, a bordo di un barcone. "Se non verranno istituiti percorsi migratori più regolari, altre misure saranno relativamente inefficaci – conclude Ambrosi – dobbiamo migliorare i meccanismi per identificare e proteggere i più vulnerabili nel processo migratorio, a prescindere dal loro status legale".

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