Il presidente russo ribadisce: "Impossibile risolvere il problema solo con sanzioni". Intanto la Cina si oppone allo schieramento di sistemi antimissile Thaad a Sud di Seul previsto questa notte. Rivalutata da Tokyo potenza dell'ultimo esperimento nucleare di Pyongyang
"Non dobbiamo mettere la Corea del Nord all'angolo, bisogna mantenere la lucidità". È questa l’intenzione di Vladimir Putin nei confronti di Pyongyang. Il presidente russo, in conferenza stampa con il suo omologo sudcoreano Moon Jae-in, ospite del forum economico di Vladivostok, ha ribadito che "è impossibile risolvere il problema nordocreano solo con le sanzioni". Putin ha però confermato che "Mosca non riconosce lo status di potenza nucleare alla Corea del Nord".
Putin: seguire road map russo-cinese
Per il capo del Cremlino, di fronte alle tensioni internazionali scaturite dopo l’ultimo test nucleare di Pyongyang, la soluzione rimane quella diplomatica. "Le nostre considerazioni politiche sono state presentate nella roadmap russo-cinese", ha ricordato il presidente russo, definendola una "strada concreta". In questo senso, Putin ha respinto la richiesta di Moon Jae-in di sostegno al taglio di export di petrolio verso la Corea del Nord per spingere Pyongyang a tornare ai negoziati. Mentre, sul fronte Onu, il ministro degli esteri di Mosca, Sergej Lavrov, ha fatto sapere che è comunque presto per dire se la Russia porrà il veto su una nuova bozza di risoluzione americana che prevede nuove sanzioni contro la Corea del Nord, visto che il documento non è ancora stato letto.
La Cina si oppone ai sitemi antimissile di Seul
Intanto, la Cina ha invitato ancora Usa e Corea del Sud a bloccare lo schieramento dei sistemi antimissile Thaad nel sito di Seonju, a 300 km a Sud di Seul, esprimendo "forte opposizione". È infatti previsto per stanotte (19 ore italiana) il trasporto da parte dei soldati americani delle quattro batterie aggiuntive antimissile Usa Thaad nel sito sudcoreano, nonostante la forte opposizione dei residenti della zona. Le batterie si sommeranno alle due già istallate come deterrente verso Pyongyang. Ma sull’operazione, il ministro degli Esteri cinese ha fatto sapere che la scelta inasprirà le tensioni mettendo così "a rischio gli interessi strategici e la sicurezza della Cina e di altri Paesi".
Giappone: test dieci volte bomba di Hiroshima
Mentre crescono le tensioni internazionali, il Giappone ha comunicato che il sesto test nucleare condotto da Pyongyang è stato molto superiore a quella dei precedenti arrivando "fino a 160 chilotoni, equivalenti a dieci volte la detonazione della bomba atomica di Hiroshima (16 chilotoni)". Il ministro della Difesa ha anche affermato che "Pyongyang si sta evolvendo sia nello sviluppo balistico dei missili che nella tecnologia nucleare". Le nuove stime sulla potenza del test si basano sulle rilevazioni delle analisi sismiche da parte di una commissione che promuove la ratifica del Trattato sullo smantellamento degli arsenali atomici. L'istituto ha osservato una magnitudo di 6.1 durante il test nucleare, da un'iniziale stima di 5.8 e 6.0. Il governo di Tokyo, inoltre, in un primo momento aveva valutato la forza della detonazione a 70 chilotoni.
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