Bomba H, cos'è e come funziona. SCHEDA

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Uno dei primi test statunitensi di bomba H negli anni Cinquanta
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L’ordigno a fusione termonucleare incontrollata s'innesca con una reazione simile a quella che avviene all'interno del Sole, con una successione di processi di fissione-fusione-fissione. Negli Usa fu il presidente Harry Truman, nel 1950, a far costruire la prima

Le tensioni mondiali dovute ai test missilistici e al sesto test nucleare della storia della Corea del Nord hanno riportato l’attenzione su un tipo di ordigno chiamato in gergo "la superbomba": la bomba all'idrogeno o bomba H, più propriamente detta a fusione termonucleare incontrollata. La bomba H è l’evoluzione della bomba atomica “semplice”, come quelle sganciate il 6 e il 9 agosto 1945 su Hiroshima e Nagasaki dagli Usa, e funziona con una reazione a fusione termonucleare non molto diversa da quella che avviene all'interno del Sole.

Differenze tra la bomba A e la bomba H

Nella bomba all'idrogeno si avvicendano in successione processi di fissione-fusione-fissione innescati a partire da una normale bomba atomica a fissione, posta all'interno di un contenitore di materiale fissile insieme ad atomi leggeri. Quando la bomba a fissione presente nella parte più interna esplode, innesca la fusione termonucleare dei nuclei degli atomi leggeri dello strato intermedio, che provoca a sua volta la fissione nucleare del materiale più esterno. La bomba atomica “tradizionale”, invece, si basa sul processo di divisione a catena del nucleo atomico di un materiale fissile, come l'uranio 235 o il plutonio 239. Come la bomba A, la H può essere installata su diversi sistemi: aerei, missili balistici e missili lanciati da sottomarini, ma a differenza della bomba A non è mai stata impiegata in operazioni belliche.

Le conseguenze di un’esplosione

All’esplosione di una bomba H i fattori distruttivi che si sprigionerebbero sarebbero quattro: un’onda di calore fino a 20 milioni di gradi centigradi in corrispondenza del punto di detonazione, un’onda d'urto, l’emissione di radiazioni e il cosiddetto effetto EMP (Electro Magnetic Pulse), ovvero la produzione di radiazioni elettromagnetiche.

L’inventore della bomba H

Il padre della bomba H, Edward Teller, ne sostenne la fattibilità nel 1946 nel corso di un incontro scientifico a Los Alamos e si dichiarò favorevole della sua realizzazione. Al contrario, altri scienziati si dimostrarono scettici oppure, come Robert Oppenheimer, padre degli ordigni di Hiroshima e Nagasaki, si dissero contrari alla sua costruzione per motivi etici. Pochi anni dopo, nel 1950, proprio a Los Alamos un gruppo di studiosi guidato da Teller iniziò a lavorare a un programma per la costruzione della bomba all'idrogeno su richiesta del presidente statunitense Harry Truman.

La “superbomba” nei Paesi del mondo

La prima bomba H statunitense fu sperimentata nel novembre del 1952, mentre l'Unione Sovietica sperimentò il suo primo ordigno nell'agosto dell’anno successivo e, nel 1961, in una serie di test nucleari fece esplodere la più potente bomba mai realizzata che liberò un'energia pari a 3.125 volte la bomba a fissione Little Boy lanciata su Hiroshima. Seguirono il Regno Unito, la Cina e la Francia rispettivamente nel 1957, nel 1967 e nel 1968.


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