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Vertice di Parigi sui migranti, Macron: modello è intesa Italia-Libia

Mondo

"Nessuno può risolvere la situazione da solo", ha detto il presidente francese dopo il summit con Gentiloni, Merkel e i leader di Spagna, Ciad, Niger e Libia. Il premier italiano: "Sì accoglienza ma servono controlli"

Conferenza stampa, all’Eliseo, dopo il vertice a cui hanno partecipato, oltre a Emmanuel Macron, i leader di Italia, Germania, Spagna, Ciad, Niger e Libia. Al centro del summit il tema immigrazione. Quella dei migranti, ha detto il presidente francese, è una “sfida che ci riguarda tutti e che nessuno può risolvere da solo”. “Dobbiamo agire tutti insieme, dai Paesi d'origine fino all'Europa, passando per i Paesi di transito, per condurre un'azione efficace”, ha aggiunto. Sottolineando che quella dei flussi migratori “è una sfida sia per l'Ue che per l'Unione africana”. “Oggi – ha detto Macron – nasce una squadra per tradurre in atti le parole”.

Macron: via libera a piano contro trafficanti

All’inizio della conferenza, Macron ha espresso “solidarietà alla Spagna per l'attentato che ha colpito ancora una volta i giovani, un luogo di festa e apertura”. Poi, tornando al tema migranti, ha spiegato: “Abbiamo dato il via libera ad un piano d'azione a breve termine molto rapido e mi sembra la risposta più efficace al fenomeno intollerabile dei trafficanti di esseri umani che hanno fatto un cimitero del deserto e del Mediterraneo e sono legati al terrorismo”. Nel piano d'azione per il controllo dei flussi migratori si dispone “un'identificazione già nei Paesi di transito” attraverso “una cooperazione” con i Paesi africani che “prevede anche una presenza militare sul campo”.

La stabilizzazione della Libia

La stabilizzazione della Libia è una “necessità assoluta per la pace”, ha aggiunto Macron. E ha reso omaggio, tra l'altro, all'azione “importante” dell'Italia. “La cooperazione tra Italia e Libia” sui flussi migratori, ha detto, “è un perfetto esempio di quello che vogliamo realizzare”. Poi il presidente ha ribadito che verrà aumentato il controllo delle acque libiche.

Merkel: distinguere tra migranti economici e rifugiati

Di Libia ha parlato anche la cancelliera tedesca Angela Merkel. “In Libia la situazione deve migliorare, daremo sostegno concreto in modo tale che chi vive in situazioni inaccettabili possa avere un futuro accettabile”, ha detto. Poi ha aggiunto: “Bisogna fare una distinzione tra i migranti economici e chi si candida ad esser davvero un rifugiato, serve una discussione con l'Alto Commissariato dell'Onu per fermare” l'immigrazione clandestina. La cancelliera ha assicurato l'impegno europeo di cooperazione perché “i migranti economici devono poter rientrare nei lori Paesi”. Poi ha proposto di rivedere "il sistema Dublino" (e su una "riforma profonda" dei trattati si è detto d'accordo anche Macron) perché "non offre soluzioni soddisfacenti, i Paesi cosiddetti d'arrivo sono sfavoriti". "Penso che gli hotspot - ha aggiunto - non siano proprio il termine ideale per designare dei centri di ricollocazione".

Gentiloni: accoglienza sì, ma anche controllo

Al vertice era presente anche il premier italiano Paolo Gentiloni. “Il messaggio che viene dall'incontro di oggi è che mettendo insieme le forze, dandoci una strategia, si possono ottenere dei risultati”, ha detto in conferenza stampa. E ha aggiunto: “Sono diffidente verso chi propone soluzioni immediate che possono cancellare questo fenomeno. Noi non rinunciamo alla nostra tradizione di accoglienza, ma questi fenomeni vanno controllati”. Bisogna lavorare, ha spiegato Gentiloni, per “sostituire gradualmente soluzioni legali a quelle irregolari”: “A un modello irregolare e illegale governato dai trafficanti va sostituito un modello legale”. “Negli ultimi mesi – ha detto ancora il premier italiano – anche nella rotta del Mediterraneo centrale abbiamo conseguito dei risultati, ma sono risultati iniziali che vanno consolidati. E questo impegno va 'europeizzato', perché non può essere l'impegno di un solo Paese o di qualche Paese. Deve essere un impegno europeo”.

Al-Sarraj: Libia “vittima”

Un ringraziamento all’Italia per il suo impegno sul tema migranti è arrivato da tutti i leader presenti. Anche dal leader libico Al-Sarraj: “Esprimiamo gratitudine nei confronti dell'Italia per la formazione e la dotazione della Guardia costiera libica che ha già permesso di salvare molti migranti”. La Libia, ha aggiunto Al-Sarraj, “non è un Paese di origine dei migranti”, ma è una “vittima” di quella che definisce una “piaga”. Il leader libico ha sottolineato l'esigenza di rafforzare “la guardia costiera locale per fronteggiare meglio le bande di criminali e di scafisti”.

La ricetta di Rajoy

Ha preso la parola anche il presidente del governo spagnolo Mariano Rajoy. “Quanto accaduto di recente a Barcellona deve darci la consapevolezza che siamo davanti a un fenomeno globale e che bisogna unirsi dinanzi a questa battaglia”, ha detto. La questione migratoria, ha aggiunto, “non si risolve da un giorno all'altro, ma bisogna cominciare a fare passi nella direzione giusta”, anche “generando sviluppo” nei Paesi di origine, “eliminando le mafie” dei trafficanti e controllando le “nostre frontiere e le nostre coste”.

Gli altri leader

Oltre a Francia, Italia, Germania, Spagna e Libia, al vertice erano presenti anche i leader del Ciad e del Niger. “La povertà, la disoccupazione, la mancanza d'istruzione spinge alla migrazione e questa questione va trattata ai massimi livelli da tutti i Paesi africani. I migranti vanno ad ingrossare le file del terrorismo, ma finché la crisi della Libia non è risolta non credo che potremo trovare soluzioni definitive”, ha detto il presidente del Ciad Idri Deby Itno. “Per ora – ha aggiunto – siamo impegnati a tenere una dinamica che consenta di limitare i danni nel Mediterraneo, ma la domanda è: che cosa faremo dopo?”. Sulla stabilizzazione della Libia concorda anche Mahamadou Issoufou, presidente del Niger: “È necessario stabilizzare la Libia con il sostegno ai Paesi che lottano contro Boko Haram. Il Niger è molto impegnato nella lotta contro le immigrazioni irregolari, è insopportabile che migliaia di africani muoiano nel deserto e nel Mediterraneo. Abbiamo bisogno di rafforzare la nostra capacità di sicurezza e poi lo sviluppo. Questo piano, oggi, fa queste proposte e mi fa piacere avere l'appoggio dell'Ue”. A rappresentare l'Ue, al summit c’era Federica Mogherini, Alto Rappresentate per gli affari stranieri. “Il lavoro congiunto è cominciato e sta iniziando a portare i propri frutti. Solo insieme, sia come europei, sia con i nostri partner africani e del Mediterraneo, possiamo dare una risposta efficace. Isolarsi non porterebbe risultati”, ha detto.

I prossimi passi

Il presidente Macron ha spiegato che, nei prossimi giorni, una riunione a livello ministeriale darà seguito alle decisioni prese all'Eliseo che, inoltre, saranno oggetto del prossimo vertice Ue-Africa. Macron ha anche annunciato la creazione, “già da oggi”, di una “equipe operativa” per valutare l'attuazione sul terreno degli impegni presi. Il leader francese ha anche annunciato che "nei prossimi mesi", “tra fine ottobre e inizio novembre”, ci sarà un vertice in Spagna prima del summit Ue-Africa per fare “il punto della situazione”.

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