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Barcellona, arrestato conferma: preparavamo un attacco più grande

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Getty Images

I terroristi sarebbero passati dalla Francia. Parigi precisa: "Non conoscevamo cellula". Nuovi dettagli su fuga di Younes Abouyaaqoub: avrebbe percorso 34 km a piedi prima di essere ucciso. Rientrate in Italia le salme di Russo e Gulotta

Younes Abouyaaqoub, il killer della Rambla, è stato ucciso nei vigneti di Subirat, il 21 agosto, dopo una caccia all’uomo durata diversi giorni. Ma le indagini sugli attacchi terroristici di Barcellona non si fermano e, anzi, entrano in una fase decisiva che collega la Spagna alla Francia. Sembra infatti che alcuni membri della cellula terroristica che ha colpito gli spagnoli si trovassero in territorio francese poche settimane prima dell’attacco alla città catalana. A rivelarlo è stato il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb, ai microfoni di Bfm-tv. Collomb ha rivelato che l’Audi A3 utilizzata nell’attacco a Cambrils era stata fotografata da un autovelox nella regione parigina. Ma il ministro ha precisato che i servizi francesi "non conoscevano questa cellula terroristica" e che "questo gruppo è venuto a lavorare a Parigi ma è stata un'andata e ritorno rapida".

Sospetto arrestato conferma: piano prevedeva esplosivi

Dopo l’attacco alla Rambla, Younes Abouyaaqoub si era ritrovato da solo: gli altri uomini del suo commando erano o morti o in arresto. I quattro presunti membri della cellula terrorista di Ripoll che sono detenuti sono stati trasferiti nella sede della Audiencia Nacional di Madrid, per essere interrogati dal giudice Fernando Andreu che dirige l'inchiesta sugli attentati di Barcellona e Cambrils. Uno di loro avrebbe confermato che i piani iniziali del gruppo prevedevano un attentato più vasto, con esplosivi, a Barcellona. Tra gli obiettivi, avrebbe detto, c’erano la Sagrada Familia e altri monumenti. La polizia marocchina, intanto, avrebbe arrestato un cugino dei due fratelli presunti terroristi Oukabir, uno morto e l'altro in arresto. L'uomo, ufficialmente residente a Ripoll ma che in realtà vivrebbe a Nador in Marocco, sarebbe stato arrestato per apologia del terrorismo. Secondo Efe, sarebbero un paio le persone arrestate in Marocco per possibili collegamenti con la cellula di Ripoll. Anche i quattro detenuti che si trovano a Madrid sono di origine marocchina e uno di loro è stato ferito nell’esplosione del covo ad Alcanar, alla vigilia della strage sulla Rambla. I membri del commando venivano tutti dalla cittadina di Ripoll, dove l’imam indottrinatore Abdelbaki El Satty li avrebbe addestrati a compiere attentati. L’uomo - che è morto nell'esplosione della villetta-covo ad Alcanar- come riporta il quotidiano spagnolo El Mundo, avrebbe dovuto essere espulso nel 2015 all'uscita dal carcere, dove aveva scontato una condanna a quattro anni per traffico di droga. Un tribunale spagnolo aveva però accolto il suo ricorso contro l'ordine di espulsione e l'uomo sarebbe rimasto in Spagna.

La fuga del killer della Rambla

Intanto, dopo la morte di Younes Abouyaaqoub, emergono altri dettagli sulla sua fuga. Il giovane avrebbe percorso 34 chilometri a piedi da solo, per sfuggire alle ricerche e ai posti di blocco della polizia, camminando di notte e dormendo di giorno, secondo la prima ipotesi degli inquirenti ripresa dalla stampa spagnola. Sempre secondo le informazioni che arrivano dalla Spagna, l’uomo si sarebbe cambiato i vestiti e avrebbe indossato una finta cintura esplosiva. Aveva con sé anche tre coltelli. Il giorno prima che Younes fosse rintracciato e ucciso dagli agenti spagnoli, la madre aveva lanciato un appello perché si consegnasse alla polizia: "Preferisco vederlo in prigione piuttosto che morto". 

Rientrate le salme di due vittime italiane

A cinque giorni dagli attentati di Barcellona e Cambrils, ci sono ancora 43 feriti ricoverati (7 dei quali considerati in condizioni critiche). I due attentati hanno provocato 15 morti, tra cui 3 italiani, e 134 feriti. Tutte le vittime sono state identificate. Sono arrivate nel nostro Paese, intanto, le salme di due delle tre vittime italiane dell’attacco alla Rambla: si tratta di quelle di Luca Russo e Bruno Gulotta. Dopo una prima tappa a Ciampino, dove i feretri erano attesi anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le salme sono state portate a Verona, dove sono atterrate poco dopo le 12 del 22 agosto. Dopo gli onori militari e l’accoglienza delle autorità (presente il governatore del Veneto, Luca Zaia), proseguiranno verso le rispettive città di provenienza. I funerali di Russo si svolgeranno venerdì 25 agosto, a Bassano del Grappa. Proclamato il lutto cittadino per il 23 e il 24 agosto a Legnano, paese di Bruno Gulotta.

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