L’organismo voluto da Maduro si è autonominato “organismo supremo”. In un vertice a Lima, i rappresentanti di 17 nazioni hanno condannato “la rottura dell'ordine democratico”. Caracas, isolata a livello diplomatico, replica: “Congiura imperialista”
Più potente ma anche sempre più isolata. L'Assemblea costituente voluta in Venezuela dal presidente Nicolas Maduro si è attribuita poteri al di sopra di tutte le strutture governative. Ma nelle stesse ore i principali Paesi del continente americano hanno annunciato che non ne riconoscono la legittimità, portando lo scontro di Caracas al centro dello scenario internazionale. E' salito a 17, dagli iniziali 12-13, il numero dei Paesi d'America che hanno condannato la crisi della democrazia in Venezuela e hanno rinnegato l'Assemblea Costituente voluta a tutti i costi dal presidente. In un comunicato letto alla stampa dal ministro degli Esteri peruviano Ricardo Luna, i ministri degli Esteri di 17 Paesi hanno condannato la "rottura dell'ordine democratico in Venezuela" e hanno espresso "la decisione di non riconoscere l'Assemblea Costituente eletta il 30 luglio nel Paese, né gli atti emanati da questa, per la sua illegittimità".
Poteri illimitati
Martedì l'Assemblea Costituente venezuelana si è dichiarata superiore a tutte le altre istituzioni governative. "Il potere costituito è subordinato a questa Assemblea Nazionale Costituente", ha annunciato la presidente dell'organismo, Delcy Rodriguez, aggiungendo si è messa in contatto con Julio Borges, il presidente del Parlamento, controllato dall'opposizione, "per spiegargli la necessità di convivere con questo potere costituito, ma la sua risposta è che loro non intendono" accettare.
La dichiarazione di illegittimità
Nelle stesse ore i rappresentanti di 13 Paesi del continente americano si sono riuniti nella capitale peruviana Lima e hanno approvato una dichiarazione comune in cui si denuncia "l'interruzione dell'ordine democratico" in Venezuela e si dichiara "illegittima" l'Assemblea costituzionale promossa dal governo. Al termine del vertice tra ministri degli Esteri è stato annunciato che i 13 Paesi non riconoscono la Costituente di Maduro, né gli atti che essa possa emanare, e manifestano il loro "pieno appoggio e solidarietà all'Assemblea nazionale", in mano all'opposizione.
Caracas: “Congiura imperialista”
Il ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza, ha detto che il vertice di Lima è servito per "creare una congiura contro l'unione della nostra America", lanciata da un gruppo di paesi che "seguono gli ordini dell'imperialismo americano per continuare ad aggredirci”. Arreaza ha presieduto un incontro dell'Alleanza bolivariana dei popoli d'America (Alba), l'alleanza regionale lanciata da Fidel Castro e Hugo Chavez. Erano presenti all'incontro rappresentanti di Cuba, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, El Salvador, Suriname e alcune piccole nazioni dei Caraibi. (COSA STA SUCCEDENDO IN VENEZUELA)
Maradona sta con Maduro
"Quando Maduro lo ordinerà, mi vestirò da soldato per combattere contro l’imperialismo”, ha detto Diego Armando Maradona esprimendo così il suo totale appoggio al presidente venezuelano. L’ex calciatore argentino si è definito "chavista fino alla morte" e pronto a prendere le armi per combattere "coloro che vogliono impossessarsi delle nostre bandiere, che sono la cosa più sacra che abbiamo".
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