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Sangue sul voto in Venezuela, oltre 10 morti

Mondo

Il Paese sudamericano alle urne per le elezioni promosse dal presidente Maduro e respinte dall’opposizione per la Costituente. Tra le vittime c'è anche un candidato. 

Il caos e la violenza hanno segnato le elezioni per l'Assemblea Costituente promossa da Nicolas Maduro e respinta come antidemocratica dall’opposizione. Dodici le persone uccise durante le manifestazioni antigovernative in 24 ore. Ucciso anche un candidato alla Costituente. Le principali strade delle più importanti città sono bloccate da barricate e diverse linee aeree hanno annunciato la sospensione dei loro voli su Caracas "per motivi di sicurezza”. Intanto il Papa e la Segreteria di Stato vaticana hanno fatto sapere che si sono "impegnati molto" per cercare una soluzione nella crisi del Venezuela, che deve essere "pacifica e democratica". (COSA STA SUCCEDENDO IN VENEZUELA)

Tra le vittime c'è anche un candidato

Un candidato alla Costituente venezuelana, è stato ucciso nella notte nella sua casa a Ciudad Bolivar, capitale dello stato di Bolivar, nel Sudest del paese. La notizia è confermata dalla Procura Generale, che ha identificato la vittima in Josè Felix Pineda (39 anni), precisando che "un gruppo di persone ha fatto irruzione nella sua casa" e lo ha "ucciso con colpi di arma da fuoco". Tra le altre vittime ci sarebbe anche un dirigente del partito di opposizione Azione Democratica (Ad), morto nello stato di Sucre. L’uomo è stato "ucciso da uno sparo”. Il bilancio complessivo delle vittime della protesta antigovernativa sale così a 113.

Maduro il primo a votare per la Costituente 

Il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, è stato il primo a votare per l'Assemblea Costituente che lui stesso ha convocato nel maggio scorso. Maduro si è presentato all’alba con la moglie, Cilia Flores - che è candidata alla Costituente - nel suo seggio elettorale nel quartiere di Catia, a Caracas, per assicurarsi di essere il primo venezuelano a partecipare nelle elezioni. "Ho voluto essere il primo a votare per la pace, l'indipendenza, la sovranità e la tranquillità del Venezuela del futuro", ha detto.

Il ministro della Difesa: "Calma totale nel Paese"

Il ministro venezuelano della Difesa, Vladimir Padrino Lopez, ha detto oggi che "in tutto il paese c'è una calma totale" e che le elezioni per l'Assemblea Costituente "stanno andando molto bene". La responsabile del Consiglio Nazionale Elettorale, Tibisay Lucena, ha dichiarato che "il 99% dei venezuelani sta votando". Secondo l'ultimo sondaggio diffuso dalla Datanalisis, una maggioranza schiacciante (72,7%) dei venezuelani si oppone all'Assemblea Costituente, e solo il 20,4% la appoggia.

Opposizione punta all’astensione

L'opposizione ha rilanciato la sua parola d'ordine di astensione alle elezioni. "Popolo del Venezuela, l'appello è chiaro: nessuno deve partecipare a questa truffa", ha annunciato Freddy Guevara, vicepresidente del Parlamento, in mano all’opposizione. "Domenica, tutti a casa", è lo slogan più comune, mentre gruppi giovanili autonominatisi "La Resistenza" mantengono le mobilitazioni di piazza, affrontando la Guardia Nazionale e i "colectivos" (gruppi armati irregolari del chavismo) nelle strade del Paese. A Caracas, per la giornata di domenica, sono state convocate manifestazioni per respingere "la Costituente truffa" promossa dal presidente Nicolas Maduro nel giorno stesso in cui si devono eleggere i suoi 545 membri e dopo che il governo ha proibito ogni protesta di piazza. 

Clima di minacce

Si moltiplicano intanto le testimonianze sulle minacce e i ricatti a cui sono sottoposti gli elettori, a partire dagli impiegati pubblici, perché partecipino al voto. I dirigenti di molte aziende statali avrebbero minacciato licenziamenti per chi non andrà a votare. Garantire un'alta affluenza alle urne è diventata la priorità assoluta del governo, dopo che lo scorso 16 luglio l'opposizione ha organizzato un referendum contro la Costituente, senza valore legale, al quale hanno partecipato oltre 7,3 milioni di elettori. 

 

(ANSA) - CARACAS, 30 LUG - Un uomo che manifestava contro la Costituente di Maduro e' morto oggi a Barquisimeto, quarta citta' piu' importante del Venezuela e capitale dello stato di Lara, nel centro-ovest del paese sudamericano.
La notizia e' stata data su Twitter dalla Protezione Civile della citta', che ha identificato la vittima come Luis Zembrano, di 43 anni, raggiunto da uno sparo alla testa mentre partecipava in una manifestazione contro l'Assemblea Costituente promossa dal governo, di cui si eleggono oggi i delegati.
Si tratta della settima

 

(ANSA) - CARACAS, 30 LUG - Un uomo che manifestava contro la Costituente di Maduro e' morto oggi a Barquisimeto, quarta citta' piu' importante del Venezuela e capitale dello stato di Lara, nel centro-ovest del paese sudamericano.
La notizia e' stata data su Twitter dalla Protezione Civile della citta', che ha identificato la vittima come Luis Zembrano, di 43 anni, raggiunto da uno sparo alla testa mentre partecipava in una manifestazione contro l'Assemblea Costituente promossa dal governo, di cui si eleggono oggi i delegati.
Si tratta della settima

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