Lo ha deciso il giudice nell'udienza dell'Alta Corte sul caso del bambino di 11 mesi tenuto in vita in un ospedale londinese dalle macchine e che i genitori vorrebbero portare negli Usa per cure sperimentali
La prossima udienza sul caso Charlie sarà giovedì 13 luglio, come ha deciso il giudice Francis. Quest’appuntamento, però, potrebbe non essere risolutivo, avrebbe aggiunto Francis, secondo quanto riporta Fergus Walsh, della Bbc, in un tweet. Giovedì prossimo, i genitori del bambino di 11 mesi tenuto in vita dalle macchine, potranno esporre le "nuove informazioni" che dicono di avere sulla cura sperimentale a cui vorrebbero sottoporre il figlio.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="en" dir="ltr">Judge: I will hear this case on Thursday of this week and may or may not be able to resolve it then.</p>— Fergus Walsh (@BBCFergusWalsh) <a href="https://twitter.com/BBCFergusWalsh/status/884426719301709824">July 10, 2017</a></blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
La patolaogia di Charlie e la richiesta di cure sperimentali
Charlie Gard ha 11 mesi ed è affetto dalla sindrome da deplezione mitocondriale, una patologia rarissima e incurabile. Sulle sue sorti è nata una disputa internazionale, mentre lui si trova al Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è tenuto in vita con la respirazione artificiale. I medici vorrebbero staccare le macchine che permettono al bambino di vivere, mentre i genitori si sono opposti alla decisione e hanno ingaggiato una battaglia legale anche per poter provare a curare il figlio negli Usa, con dei metodi sperimentali.
La vicenda giudiziaria
In tre gradi di giudizio, l’Alta Corte di Londra ha respinto le richieste dei genitori che hanno poi presentato ricorso alla Corte per i diritti umani di Strasburgo. Ma, il 27 giugno, anche i giudici europei hanno rigettato l’istanza. Il 30 giugno, giorno stabilito per staccare i macchinari, però, l’ospedale ha concesso una proroga. Lo stesso Great Ormond Street Hospital si è poi rivolto all'Alta Corte per una nuova udienza sul caso "alla luce delle richieste relative a possibili altri trattamenti". Prima dell’udienza i genitori di Charlie si erano detti "fiduciosi" per la valutazione delle "nuove informazioni" sul caso.