Dal rosso al blu, il vero colore della Statua della Libertà
MondoI primi trent'anni nel porto di New York sono stati "fatali" per la pelle di Lady Liberty che è passata dal rame al verdognolo. L'American Chemical Society ne svela i segreti
È il monumento simbolo di New York e ha da poco festeggiato un compleanno importante (FOTOSTORY): la Statua della Libertà è tappa fissa per chiunque visiti la Grande Mela. Molti conosceranno la sua storia e il suo significato, ma in quanti conoscono i suoi veri colori?
Questione di chimica
A lanciare l'interrogativo è l'American Chemical Society in vista della ricorrenza dell'Independence Day, il 4 luglio, in cui si ricorda l'adozione della Dichiarazione di indipendenza (1776). In un video condiviso su YouTube l'associazione spiega come i cambiamenti chimici dell'aria del porto di New York, e in particolare l'inquinamento atmosferico, abbiano influito sull'aspetto del monumento.
Dal rosso al blu-verde
Oggi la Statua della libertà si mostra a visitatori e pendolari della Grande Mela nella sua veste blu-verde, ma quando la Francia la donò agli Stati Uniti la "pelle" di Lady Liberty era color rame. L'opera fu costruita in 9 anni e realizzata con pannelli di rame su uno scheletro di ferro. Secondo il National Park Service la statua è composta da almeno 30 tonnellate di rame, una quantità sufficiente per coniare 435 milioni di "penny", i centesimi di dollaro americani. E allora perché oggi la statua non è del colore di queste monetine? Nei primi decenni dall'approdo nella Grande Mela la statua è gradualmente passata dal rosso rame lucente al marrone scuro e poi al blu-verde. A un certo punto si pensò anche di fare qualcosa per riportarla allo stato originario, di ridipingerla, ma poi venne lasciata così.
"Pelle newyorchese"
Anche se arrivata dalla Francia, la pelle di Lady Liberty può dirsi decisamente "newyorchese": non sarebbe stata uguale se avesse vissuto in un'altra parte del mondo. La colorazione attuale è il risultato dell'ossidazione del rame con l'aria avvenuta nei primi 30 anni di esposizione nel porto sul fiume Hudson, al centro della baia di Manhattan. In aggiunta hanno contribuito altre reazioni chimiche, in particolare quelle derivanti dal contatto con l'aria inquinata. L'anidride solforosa, ad esempio, a contatto con l'acqua forma l'acido solforico che con gli ossidi di rame ha cominciato a conferire alla statua una colorazione verdognola. Con una spruzzata di cloruro dal mare questo verde ha virato verso l'azzurro fino alla particolare tonalità che vediamo oggi e che è stata raggiunta un secolo fa. Non ci sono stati altri cambiamenti perché tutto il rame esposto si era ormai ossidato e ora è "stabile".