Charlie, i medici concedono più tempo ai genitori

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Non saranno interrotte oggi le cure al piccolo affetto da una malattia rara. Sui social network migliaia di messaggi di solidarietà. Papa Francesco: "Difendere la vita umana". Grillo: “Europa senz’anima”. Renzi: “Non valeva un'attenzione diversa delle autorità europee?”

I medici del Great Ormond Street Hospital di Londra hanno concesso ai genitori del piccolo Charlie Gard un po' più di tempo da trascorrere col figlio di 10 mesi, prima che vengano staccati i macchinari che lo tengono in vita. A renderlo noto la mamma del piccolo in un post su Facebook.

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In un video diffuso questa mattina, i genitori del bimbo affetto da una rara malattia e a cui, dopo una lunga battaglia legale, verranno a breve sospese le cure che lo tengono in vita, avevano denunciato:  "Non ci hanno nemmeno permesso di portarlo a morire a casa".  

L’hashtag #LetCharlieGoHome

Migliaia di messaggi di solidarietà sono arrivati da tutto il mondo attraverso i social media ai genitori di Charlie e su Twitter è stato creato un hashtag, #LetCharlieGoHome, con il quale si è tentato fino all'ultimo di convincere i medici londinesi a permettere a Chris Gard e Connie Yates di portare il figlio a casa e trascorrere con lui le ultime ore. L’autorizzazione però non è stata concessa perché in ospedale devono essere somministrate al bambino le cure palliative per far sì che non soffra una volta staccata la spina.

Papa Francesco: "Difendere sempre la vita"

Senza mai citare Charlie è intervenuto sul tema anche Papa Francesco che dal suo account twitter ha scritto "Difendere la vita umana, soprattutto quando e' ferita dalla malattia, è un impegno d'amore che Dio affida ad ogni uomo".

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Difendere la vita umana, soprattutto quando é ferita dalla malattia, é un impegno d&#39;amore che Dio affida ad ogni uomo.</p>&mdash; Papa Francesco (@Pontifex_it) <a href="https://twitter.com/Pontifex_it/status/880856292247601152">30 giugno 2017</a></blockquote>

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Renzi: “Perché non consentire alla scienza un ultimo tentativo?”

E la storia del piccolo affetto dalla sindrome di deperimento mitocondriale, una rara malattia giudicata incurabile e troppo dolorosa, accende il dibattito anche in Italia. Su Facebook è intervenuto l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, che si è detto spaventato dai social “quando diventano curve da tifoseria con persone che sparano certezze e urlano” e ha affermato di avere “più domande che risposte”: "Perché la Corte Europea dei diritti umani (diritti?) non ha concesso la cura sperimentale in America? Perché non consentire alla scienza un ultimo tentativo? Facciamo proteste ovunque per qualsiasi cucciolo, e facciamo bene. E un piccolo cucciolo d'uomo non valeva un'attenzione diversa delle autorità europee?”.

Grillo: “La Ue non ha nulla da dire”

A suscitare polemiche è stato però un post dal titolo Charlie Gard e l'Europa senz'anima pubblicato da Beppe Grillo sul suo blog. "Neppure Pilato se ne lavò le mani in questo modo - ha scritto il leader del M5S - La corte europea per i diritti dell’uomo ha sentenziato: ciò che hanno deciso i tribunali inglesi riguardo la sospensione dei trattamenti per mantenere in vita il Piccolo Charlie Gard va bene così. Non è entrata nel merito la corte europea. È incredibile, significa che tutta la UE non ha da dire nulla, in più oppure in meno, riguardo una questione così atrocemente fondamentale". L’attacco dell’ex comico poi si allarga all’intera Unione europea: "C'è un modo di dire che amo tantissimo: ‘Non esistono atei in trincea’, soltanto che in questa storia la trincea riguarda solo il Papà e la Mamma del piccolo …. Mentre la Corte europea e la UE nel suo insieme assomiglia sempre di più al pubblico non pagante di un circo romano, dove dei disgraziati lottavano sperando di sopravvivere, ancora un po'".

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