Brasile, la procura generale accusa il presidente Temer di corruzione

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Michel Temer (Getty Images)

Secondo l'imprenditore pentito Joesley Batista, il leader brasiliano avrebbe accettato tangenti. Ma lui assicura: "Niente ci distruggerà, né a me, né ai nostri ministri”

 

L’accusa è quella di corruzione. E a muoverla, contro il presidente brasiliano Michel Temer, è stata la procura generale brasiliana. I crimini al centro della accuse sono "gravi", ha poi precisato il capo della procura Rodrigo Janot che ha segnalato anche che l’aggravante è rappresentata proprio dalle funzioni di "presidente della Repubblica" ricoperte da Temer.
Qualche ora prima della formulazione delle accuse, durante un evento che si è tenuto nella sede della presidenza a Brasilia, il leader brasiliano aveva però assicurato: "Niente ci distruggerà, né a me, né ai nostri ministri".

Le accuse dell'imprenditore pentito

Le accuse mosse contro il presidente brasiliano Temer, derivano dalle denunce fatte dall’imprenditore pentito Joesley Batista (presidente della Jbs: grande industria della carne). Secondo Joesley Batista, Temer avrebbe accettato tangenti da imprenditori -tra marzo e aprile del 2007 - e poi le avrebbe tenute per sé. Il presidente avrebbe anche discusso con l’imprenditore dell'elusione di controlli e tasse per l’agevolazione di finanziamenti da parte di banche pubbliche. Lo scandalo sui presunti crimini del presidente aveva già scatenato le proteste dei brasiliani che erano tornati in piazza anche a fine maggio, per contestare il leader e chiederne le dimissioni.

Le prossime tappe

Come ricordano i media brasiliani, è la prima volta che nella storia del Brasile un presidente si ritrova a dover affrontare l’accusa di corruzione davanti al Supremo tribunale federale. Ora, la camera bassa del Parlamento dovrà approvare con una maggioranza di due terzi il via libera al giudizio per Temer che, dal 2016, ha sostituito l'ex presidente Dilma Rousseff rimossa per impeachment.

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