Spagna, "Salvador Dalí è mio padre". Giudice ordina la riesumazione

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Il pittore surrealista Salvador Dalí in una fotografia del 1964 (Getty Images)

Una giudice di Madrid ha imposto un test di paternità, facendo seguito alla richiesta di una donna di Girona, che si dichiara figlia del pittore

La salma di Salvador Dalí rischia di essere riesumata per procedere a un test del dna. Il giudice di Madrid María del Mar Crespo ha infatti ordinato il recupero del corpo del pittore per procedere a un esame di paternità e constatare se l'artista fosse effettivamente il padre biologico di Pilar Abel Martínez, una donna che dal 2007 rivendica questo legame di parentela.

La decisione del giudice

Secondo il magistrato del tribunale madrileno, la riesumazione della salma di Dalí è necessaria, vista l'assenza di ogni altro materiale biologico che permetta un efficace esame del dna. Il prelievo effettuato dal corpo senza vita del pittore sarebbe poi oggetto di analisi presso l'Instituto Nacional de Toxicología: il condizionale è d'obbligo perché la decisione è soggetta a ricorso nello stesso tribunale. Pilar Abel Martínez, che per diversi anni ha chiesto invano il riconoscimento come figlia dell'artista, confida nella prova genetica e il suo avvocato, Enrique Blánquez, ha ipotizzato che il disseppellimento possa avvenire già nel mese di luglio.

La presunta figlia di Dalí

Pilar Abel Martínez è una donna nata nel 1956 a Figueres, in provincia di Girona, che nel 2015 ha presentato una domanda di paternità a un tribunale di Madrid: dopo due anni di battaglia legale, il giudice di Madrid María del Mar Crespo ha deciso la riesumazione come unica soluzione possibile per una verifica certa. Martínez sostiene infatti di essere la figlia di Dalí: la madre era originaria di Pineda de Mar (Barcellona) e all'epoca del suo concepimento lavorava per una famiglia che trascorreva un periodo di vacanza nella località di Cadaqués, il paese di Salvador Dalí sulla Costa Brava. Qui avrebbe conosciuto il pittore, intrattenendo una relazione clandestina con lui, legato già allora alla sua musa e compagna “Gala”, l'artista russa Elena Dmitrievna D’jakonova. Nel 1955, però, la madre di Pilar si trasferì a Castelló d'Empúries, sempre in provincia di Girona, dove si sposò e partorì pochi mesi dopo, nel febbraio 1956, con un margine temporale che consentirebbe la paternità di Dalí. A svelare il segreto, racconta la stessa Pilar Abel Martínez, sarebbe stata per la prima volta la nonna paterna. “So che non sei figlia di mio figlio, ma di un grande pittore, però ti voglio bene lo stesso”, le ripeteva, accusandola di essere “tanto strana quanto il padre”.

Conseguenze legali

Oltre alla soddisfazione per il riconoscimento della paternità di Salvador Dalí, un eventuale esame positivo del dna potrebbe avere importanti conseguenze per Pilar Abel Martínez. La sua istanza, infatti, è stata presentata contro il ministero del Tesoro e dell'Amministrazione pubblica e contro la fondazione Gala Dalí, che sono al momento gli eredi legali del patrimonio del pittore. L'entrata in scena di una "nuova" figlia, però, cambierebbe radicalmente la situazione.

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