Fotomontaggi, grafici manomessi, video non autentici. Prende il via la campagna elettorale e la disinformazione si fa strada sui social media. Al via diverse iniziative di verifica delle notizie. E Facebook annuncia maggiori controlli
Grafici manomessi per ingannare i lettori poco attenti. Foto e video modificati con piccoli dettagli per ribaltarne il significato. Mentre si avvicinano le elezioni generali nel Regno Unito, previste per giovedì 8 giugno, sui social network e nelle strade si fanno largo anche informazioni non del tutto vere, create per screditare i diversi candidati e partiti.
Allo stesso tempo, però, prendono piede iniziative per evitare che le notizie false influenzino il risultato delle urne: Facebook ha annunciato un nuovo sistema per penalizzare gli account fake; sono state, poi, avviate diverse iniziative di fact-checking collaborativo per disinnescare le bufale prima che prendano piede online.
Disinformazione elettorale
Una prima lista di notizie false sui partiti e i candidati è stata compilata da Buzzfeed UK, testata da sempre attenta al tema delle fake news.
I principali bersagli per ora sono i candidati dei due principali partiti: Theresa May e Jeremy Corbyn. Si va dalle foto fake che circolano su Twitter (come quella della signora che farebbe un gestaccio a Corbin) ai video modificati con immagini non autentiche. E’ il caso del filmato che si può vedere sotto: nell’originale non c’era il cartello finale con la scritta “She’s lying to you” (“Lei vi sta mentendo”).
Video fake
Video originale autentico
Le iniziative di fact-checking
Come è già avvenuto in Francia, dove la diffusione delle fake news è stata frenata da diverse iniziative messe in campo, anche nel Regno Unito sono stati avviati progetti focalizzati sul fact-checking. E’ il caso di Full-Fact, organizzazione britannica che ha lanciato una campagna di crowdfunding per garantire una verifica puntuale e indipendente delle dichiarazioni dei politici. All’iniziativa si è subito unita anche First Draft News, che invece si focalizzerà sui contenuti non autentici che circolano sui social media. Il tutto attraverso il monitoraggio dei contenuti trending sulle diverse piattaforme, ma anche le segnalazioni inviate dagli utenti.
Anche Facebook in campo
Il colosso dei social media conta oltre 31 milioni di account registrati nel Regno Unito. Per evitare di dare troppo spazio a contenuti non autentici (come successo durante il referendum per la Brexit o le elezioni statunitensi) ha implementato nuove tecnologie in grado di riconoscere meglio gli account fake. Non tutti sono convinti che questi passi in avanti saranno del tutto efficaci, come ha spiegato un esperto al Guardian. Per ribadire il proprio impegno sul tema, Facebook ha poi acquistato spazi pubblicitari su diversi quotidiani britannici per promuovere la guida al riconoscimento delle fake news che è stata di recente lanciata in diversi paesi, Italia inclusa.