Il Dipartimento di giustizia americano ha deciso di nominare un procuratore speciale con l'incarico di sovrintendere le indagini federali in corso. L'incarico è stato affidato a Robert Mueller. Sul presidente, lo spettro impeachment
Svolta sul Russiagate. Il Dipartimento di giustizia americano ha infatti deciso di nominare un procuratore speciale con l'incarico di sovrintendere le indagini federali in corso: dalle interferenze di Mosca sulle elezioni presidenziali Usa del 2016 ai possibili legami tra la campagna di Donald Trump e agenti russi.
Indagherà ex capo Fbi
L'incarico di 'super commissario' è stato affidato all'ex direttore dell'Fbi Robert Mueller, che gode non solo di una enorme stima all'interno del bureau investigativo che ha guidato per dodici anni, ma anche di un consenso bipartisan per le sue indiscusse capacità professionali.
Trump: caccia alle streghe
"Le indagini dimostreranno che non c'è stata nessuna collusione tra la mia campagna ed alcuna entità straniera", è il commento di Donald Trump, affidato ad una nota diffusa dalla Casa Bianca 90 minuti dopo l'annuncio della nomina di Mueller. E qualche ora dopo è il presidente in persona ad affidare tutta la sua rabbia a un tweet: "Con tutti gli atti illegali avvenuti nella campagna elettorale della Clinton e nell'amministrazione Obama, non è mai stato nominato un commissario speciale. E' la più grande caccia alle streghe di un politico nella storia americana".
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">This is the single greatest witch hunt of a politician in American history!</p>— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) <a href="https://twitter.com/realDonaldTrump/status/865173176854204416">18 maggio 2017</a></blockquote>
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Flynn aveva avvertito di essere indagato
Intanto, però, si apprende che prima che il tycoon arrivasse alla Casa Bianca, Flynn aveva avvertito di essere indagato per il suo lavoro di lobbista per la Turchia: nonostante questo, il presidente lo nominò consigliere per la sicurezza nazionale.
I poteri di Mueller
Ma inevitabilmente la mossa del dipartimento di giustizia, motivata anche dalla necessità di calmare le acque e di rassicurare l'Fbi dopo il licenziamento di James Comey, non tranquillizza la Casa Bianca. Anzi, non può che preoccupare il presidente Trump. Mueller infatti godrà di una enorme indipendenza, più grande di quella che avrebbe avuto il ministro della giustizia Jeff Sessions, costretto alcune settimane fa a un passo indietro per il suo coinvolgimento diretto nel Russiagate. L'ex capo dell'Fbi avrà infatti la facoltà di decidere fino a quale punto consultarsi e informare il dipartimento di giustizia sugli sviluppi delle indagini. E queste potrebbero subire un'accelerazione con risvolti inediti.
Pressing dei demcratici
La nomina di Mueller - dimessosi dal suo lavoro in un'azienda privata per evitare ogni conflitto di interesse - viene incontro anche all'insistente pressing dei democratici che a gran voce chiedono da settimane indagini più indipendenti e trasparenti. Indagini che dovrebbero subire un impulso non da poco, visto la fama di rude e scrupoloso investigatore che Mueller ha maturato all'Fbi dal 2001 (nominato da George W. Bush) al 2013.