Chi è Emmanuel Macron, il nuovo presidente francese

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Ansa

Eletto a 39 anni, è il più giovane presidente della Repubblica nella storia francese. Laureato in filosofia, è stato ministro dell'Economia nel governo Valss. Poi l'addio ai socialisti e a Hollande per fondare il suo partito centrista En Marche!

 

Ha 39 anni ed è il più giovane presidente della storia francese. Dal 7 maggio Emmanuel Macron, il candidato di En Marche!, è la nuova guida della Francia, dopo una campagna elettorale difficile e carica di tensioni (lo speciale sulle presidenziali). Il leader centrista ha nettamente battuto la sua rivale, Marine Le Pen, con un risultato che i primi dati indicano al di sopra al 65% (LIVEBLOG). Il nuovo presidente è una figura che si definisce "né di destra né di sinistra" e che segna una profonda rottura con il passato: "Si apre una nuova pagina, quella della speranza e della fiducia ritrovata", ha detto lui stesso, nel suo primo commento dopo la vittoria.

Dagli studi al matrimonio con Brigitte, l'ex professoressa di teatro

Macron è nato ad Amiens il 21 dicembre 1977. È laureato in filosofia e si è diplomato in pianoforte al conservatorio. Ha conseguito anche il diploma a Science Po ed è poi arrivato all'Ena, fucina della classe dirigente della Repubblica. Al liceo cattolico di Amiens, durante un corso di teatro, conosce e si innamora di Brigitte Trogneux, professoressa dell'istituto che ha 24 anni in più di lui. Si sposano dopo 13 anni, quando lei ha 54 anni e lui 29. Lei è apparsa più volte al fianco di Macron durante la campagna presidenziale, attirando l'attenzione dei media.

Banchiere e ministro dell'Economia. Poi la corsa da indipendente

Macron è stato ispettore delle finanze e banchiere d'affari del gruppo Rothschild. La sua corsa all’Eliseo è iniziata il 6 aprile 2016, quando ha lanciato il movimento “En Marche!” distanziandosi da Francois Hollande. Era stato proprio il presidente uscente a sceglierlo nel 2014 - quando Macron era suo consigliere - per farlo diventare ministro dell’Economia nel governo Valls. A soli 36 anni, Macron era diventato il ministro più giovane della V Repubblica, dopo Valery Giscard d'Estaing. Poi, nel 2016, dopo aver lanciato “En Marche!”, il “rottamatore” con il pallino delle riforme si è dimesso a sorpresa dall'esecutivo socialista per candidarsi all'Eliseo.

 

Outsider: poca esperienza politica ma simbolo di rottura con il passato

Macron è l'outsider per eccellenza: non è mai passato per le urne. La sua è stata un’ascesa rapidissima che si basa su un programma dove la componente economica ha grande spazio. La sua visione del mercato si traduce nella contestata “Loi Travail” promossa da Hollande e che l'anno scorso ha scatenato proteste e polemiche. Il suo primo obiettivo, inoltre, è quello di tagliare 60 miliardi di euro di spesa pubblica. Dall’altra parte, il nuovo presidente ha previsto anche un grande piano di investimenti che ammonta a 50 miliardi di euro.
Macron è anche un forte sostenitore dell’Unione europea.

Il candidato "post-sistema" capace di salvare Bruxelles

Macron durante la campagna elettorale ha affrontato anche temi come il terrorismo, la sicurezza e  l’immigrazione, oltre a quello della transizione verso le nuove forme di energia. L’Observateur lo ha definito candidato “post-sistema”, perché è riuscito ad andare oltre i partiti tradizionali, cioè al di la dei socialisti e dei repubblicani.

Oggi, arrivato all’Eliseo, Macron rimane il riferimento di chi crede nel progetto europeo e lo ritiene ancora riformabile. La classe dirigente europeista lo sostiene. Molti leader europei si sono già congratulati con lui, perché, come era stato ripetuto più volte nelle ultime settimane, “dalla sua vittoria dipende il futuro dell'Unione”.

 

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