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Attentato Parigi, procuratore: killer non era schedato come islamista

Mondo

Karim Cheurfi, il 39enne che ha ucciso un poliziotto venerdì sera, aveva molti precedenti ma non era segnalato come possibile terrorista. Tra gennaio e febbraio era stato in Algeria. Fermati tre suoi familiari. Nelle perquisizioni trovati elementi di radicalizzazione

Karim Cheurfi, l'attentatore 39enne che nella serata di venerdì 20 aprile, armato di kalashnikov, ha aperto il fuoco sugli Champs Elysées uccidendo un agente e ferendone due prima di essere a sua volta ucciso dalla polizia, non era schedato con la "lettera S", il sistema che indica i soggetti radicalizzati a rischio di passare all'azione. A dirlo nel corso di una conferenza stampa il procuratore di Parigi Francois Molins, che ha spiegato anche come Cheurfi, nei suoi anni di "detenzione, non aveva mai dato segni di radicalizzazione". Il procuratore ha poi aggiunto che Cheurfi era stato in Algeria dal 15 gennaio al 14 febbraio, ma stando a quanto aveva detto alla polizia si era recato nel Paese nordafricano "per sposarsi". Nel corso del punto stampa Molins ha aggiunto che Xavier Jugelé, l'agente morto nel corso dell'attentato, è stato ucciso con due colpi di kalashnikov alla testa.

Nella sua auto trovati scritti inneggianti all'Isis

Che però Cheufri fosse entrato nell'orbita dell'islamismo radicale sarebbe emerso da quanto trovato nel corso di perquisizioni nella sua abitazione e in quella della madre, dove sarebbero stati trovati elementi che proverebbero un sua radicalizzazione. Nella sua automibile inoltre sono stati trovati fogli inneggianti all'Isis, oltre che un corano, un fucile a pompa e alcuni coltelli.

 

Attentatore Parigi aveva precedenti penali

Intanto nel corso della giornata (qui la cronaca del giorno dopo l'attacco) sono state fermate tre persone nell'ambito dell'inchiesta sull'attentato agli Champs Elysées. Si tratterebbe di tre individui della "cerchia famigliare" di Cheufri. Il 39enne, morto durante l'attacco, era un cittadino francese di Livry-Gargan (Seinte-Saint-Denis). Aveva molti precedenti di criminalità comune, una ventina dal 1996, ma solo a febbraio aveva iniziato a indagare su di lui l'antiterrorismo dopo che aveva minacciato di morte alcuni membri delle forze dell'ordine. Cheurfi era anche stato fermato, ma rilasciato per mancanza di prove. Cheurfi era uscito dal carcere nel 2015 dove era finito per aver tentato di uccidere tre uomini, nel 2001 a Roissy-en-Brie: era in libertà vigilata ma non rispettava i termini imposti dal giudice.

Polemiche su Marine Le Pen

Inevitabile il riflesso sulla campagna elettorale per le presidenziali francesi, il cui primo turno si svolgerà questa domenica. I candidati hanno deciso di sospendere le loro attività, ma hanno sollevato forti polemiche le parole di Marine Le Pen che ha chiesto il ripristino delle frontiere e l'espulsione per tutte le persone schedate con la lettera S (ma non era il caso dell'attentatore di Parigi). Le sue dichiarazioni hanno anche attirato le critiche del capo del governo, Bernard Cazeneuve, secondo cui "al Front National incrementano l'odio".

Trump: "Avrà effetto su elezioni"

Anche Donald Trump è intervenuto su twitter. Un altro attacco terroristico a Parigi. "Il popolo francese non ne può più. Avrà un grande effetto sulle elezioni presidenziali" ha scritto il presidente americano

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Another terrorist attack in Paris. The people of France will not take much more of this. Will have a big effect on presidential election!</p>&mdash; Donald J. Trump (@realDonaldTrump) <a href="https://twitter.com/realDonaldTrump/status/855368516920332289">21 aprile 2017</a></blockquote>

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