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Pulitzer 2017, Washington Post tra i vincitori per inchiesta su Trump

Mondo
Un momento della cerimonia di premiazione dei Pulitzer dello scorso anno (foto: Getty Images)

A David Fahrenthold il riconoscimento per il lavoro col quale ha messo in dubbio le donazioni ad enti di beneficenza dell’allora candidato repubblicano. Tre premi al New York Times, e trionfo per l’analisi che ha portato alla scoperta dello scandalo Panama-Papers

Il reporter del Washington Post David Fahrenthold è tra i vincitori quest'anno del premio Pulitzer, il maggiore riconoscimento nell'ambito giornalistico, per la sua inchiesta sulle fondazioni benefiche del tycoon.

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Inchiesta su Trump

Fahrenthold, a cui è andato il riconoscimento per la categoria "National Reporting", con una serie di articoli scritti nel 2016 ha messo in dubbio le donazioni ad enti di beneficenza che l'allora candidato repubblicano alla presidenza, sosteneva di aver fatto. In un intervento televisivo prima dei caucus dell'Iowa all'inizio dello scorso anno, Trump aveva promesso di devolvere sei milioni di dollari in opere caritatevoli, incluso un milione di fondi personali a gruppi di veterani. Malgrado la campagna di Trump sostenesse che le promesse erano state attuate, il giornalista ha scoperto il contrario. Costringendo Trump a effettuare una donazione a fine maggio.

Tre premi al New York Times

Sbanca invece i Premi Pulitzer il New York Times, che ne porta a casa tre: miglior reportage internazionale, miglior reportage speciale e miglior foto dell'ultim'ora. Il trionfo del New York Times, però, è stato in parte offuscato da una clamorosa gaffe. Nell'edizione cartacea di oggi a pagina due era stato pubblicato uno spazio pubblicitario che recitava "Come ci si sente a vincere un Pulitzer? Chiedetelo ai vincitori del Times appena annunciati" e promuoveva un collegamento in streaming con i giornalisti insigniti, ai quali i lettori avrebbero potuto fare delle domande. Peccato che ieri sera, quando il quotidiano era andato in stampa, nessuno ufficialmente sapeva che il New York Times avrebbe incassato tre premi, assegnati dalla Columbia University.

Premiato il lavoro sui Panama Papers

Il “Nobel per il giornalismo” ha anche qualcosa di italiano quest'anno. Tra i premiati c'è l'International Consortium of Investigative Journalism, di cui fa parte per l'Italia il settimanale l'Espresso. L'Icij è stato premiato per il lavoro di analisi che ha portato alla scoperta dello scandalo denominato 'Panama-Papers', le carte dello studio panamese Mossack-Fonseca che aveva creato conti in paradisi fiscali per centinaia di clienti vip di tutto il mondo, tra cui alcuni italiani. Una talpa nello studio legale, mai identificata, passò il file contenente decine di migliaia di pagine al tedesco Sueddeutsche Zeitung che per accelerare i tempi di verifica suddivise il materiale con le testate che fanno parte del Icij. Per l'Italia l'Espresso.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Congratulations to all the 2017 <a href="https://twitter.com/hashtag/Pulitzer?src=hash">#Pulitzer</a> Prize winners! Full list with finalists + winning work available here: <a href="https://t.co/6vV5VdlFOz">https://t.co/6vV5VdlFOz</a></p>&mdash; The Pulitzer Prizes (@PulitzerPrize) <a href="https://twitter.com/PulitzerPrize/status/851518183123144705">10 aprile 2017</a></blockquote>
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Tutti i premi

Sono 14, nel torale, i premiati nella categoria "giornalismo. Grazie soprattutto al lavoro di Sarah Ryley, il "New York Daily News" e "ProPublica" hanno ricevuto il riconoscimento per la categoria "Public Service – Giornalismo per il bene pubblico". Alla redazione dell’"East Bay Times" di Oakland, in California, è andato il premio "Breaking News Reporting", per la copertura dell'incendio al Ghost Ship. Eric Eyre del "Charleston Gazette-Mail" di Charleston, West Virginia, ha raccontato la diffusione degli oppioidi nell'aree disagiate dello stato: a lui il premio per la categoria "Investigative Reporting". Il "Salt Lake Tribune" si è aggiudicato il premio Pulitzer per la categoria "Local Reporting". Per i suoi editoriali sul "Wall Street Journal, Peggy Noonan ha vinto il Pulitzer per la categoria "Commentary", mentre il premio per "Criticism è andato al critico teatrale Hilton Als del "New Yorker". Ad Art Cullen dello "Storm Lake Times" di Storm Lake, Iowa, è andato il premio per la sezione "Editorial Writing, mentre per "Editorial Cartooning" il vincitore è stato il vignettista Jim Morin del "Miami Herald". Al fotografo freelance Daniel Berehulak, già vincitore del Pulitzer nel 2015, è andato il premio per la categoria "Breaking News Photography", mentre per la sezione "Feature Photography" il vincitore è E. Jason Wambsgans del "Chicago Tribune".

I premi Pulitzer alla letteratura, musica e teatro

Il premio Pulitzer per la categoria "Fiction" è andato a Colson Whitehead per "The Underground Railroad", romanzo non ancora tradotto in Italia, dedicato alla rete segreta americana che nell'Ottocento permise a migliaia di schiavi di fuggire. A Lynn Nottage, già vincitrice nel 2009 con "Ruined", va il premio Pulitzer per la categoria "Drama": la sua opera teatrale "Sweat" è stata giudicata "sfaccettata e potente". Per la categoria "History" il Pulitzer è stato assegnato a Heather Ann Thompson per "Blood in the Water: The Attica Prison Uprising of 1971 and Its Legacy": si tratta di un saggio (ancora non pubblicato in Italia) sulla rivolta del 1971 nella prigione di Attica, New York. Per la sezione "Biography or Autobiography" il vincitore è Hisham Matar con "Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro" (Einaudi). Il premio Pulitzer "Poetry" è andato a Tyehimba Jess per "Olio". Il vincitore per la sezione "General Nonfiction è Matthew Desmond per "Evicted: Poverty and Profit in the American City", un saggio sugli sfratti di massa subiti durante la crisi del 2008. Infine, il premio Pulitzer per la categoria "Music" è stato assegnato alla compositrice cinese Du Yun per "Angel’s Bone", un'opera lirica che, come riporta la motivazione del comitato del Pulitzer, è stata considerata "coraggiosa che integra elementi vocali e strumentali e una vasta gamma di stili in una straziante allegoria della condizione dell’uomo nel mondo moderno".

La storia del premio Pulitzer

Il premio Pulitzer è il riconoscimento giornalistico più prestigioso e longevo degli Stati Uniti. È nato nel 1917 per volere dell'editore Joseph Pulitzer, che ne assegnò la gestione alla Columbia University di New York. Il premio è diviso in 21 categorie e, oltre alla notorietà ricevuta con il riconoscimento, viene assegnato anche un premio in denaro di 10.000 dollari. Fa eccezione la categoria "Public Service", il premio in denaro viene sostituito con una medaglia d'oro. A giudicare i partecipanti e ad assegnare i premi ci sono 19 personalità tra cui professori universitari, scrittori ed esponenti del mondo dell'informazione. La selezione inizia a febbraio, quando vengono nominati i tre finalisti per ogni categoria.

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