Come annunciato, l'ex gruppo armato basco ha rivelato alle autorità francesi i nascondigli in cui teneva armi ed esplosivi. Per la Spagna si chiudono oltre 40 anni di violenze che hanno provocato 800 morti. Il presidente della commissione internazionale di verifica: "Passo storico"
L’Eta, come annunciato nelle scorse ore, ha consegnato alla polizia francese una lista con una decina di nascondigli in cui si trovano i suoi depositi di armi. Lo riportano i media spagnoli e francesi. Gli arsenali, che sarebbero tra 8 e 12 a seconda delle fonti, si trovano nel sudovest della Francia.
La consegna a Bayonne - La geolocalizzazione dei nascondigli è stata comunicata ai rappresentanti della Francia, da intermediari scelti dall'Eta, nel municipio di Bayonne (vicino alla frontiera con la Spagna). I depositi conterrebbero 120 armi, munizioni, detonatori e oltre tre tonnellate di esplosivi. Le forze di sicurezza francesi sono già entrate in alcuni nascondigli.
“Un passo storico” - L’iniziativa dell’Eta, che ha rinunciato alla violenza nel 2011, è stata anticipata ieri da un comunicato in cui l’ex gruppo armato basco si è definito una “organizzazione disarmata”. La consegna della lista dei suoi arsenali, secondo molti, segna la sconfitta definitiva dell’Eta e chiude per la Spagna e per il Paese Basco una pagina di incubo e violenza lunga più di 40 anni e costata oltre 800 morti. Il presidente della commissione internazionale di verifica, Ram Manikkalingam, ha definito “il disarmo dell'Eta” come un “passo storico” che deve contribuire a “consolidare la pace e la convivenza nel Paese Basco”.
Quarant’anni di violenze - L'Eta nacque nel 1959 sotto la dittatura franchista. Movimento d'ispirazione marxista-leninista (considerato "movimento terrorista" da Stati Uniti e Unione Europea), si è battuto per l'indipendenza del popolo basco rendendosi noto per i suoi attentati sanguinari. Il primo che è stato attribuito all’Eta risale al 1968 nella città basca di San Sebastian: vittima fu il poliziotto Meliton Manzanas. L'ultimo è del 30 luglio 2009 a Maiorca, con due agenti della Guardia Civile rimasti uccisi. Nell’ottobre del 2011, provata dall'arresto di centinaia di militanti (comprese alcune figure di spicco nell'organigramma del gruppo) e dal sequestro di gran parte dell'arsenale, l’organizzazione ha annunciato il cessate il fuoco. Dopo sei anni nei quali la Spagna ha costantemente rifiutato l'ipotesi di ogni negoziato, infine, è arrivata la deposizione delle armi.