Dopo la notifica dell’articolo 50 del trattato di Lisbona da parte di Theresa May, iniziano due anni di trattative con Bruxelles. La fase più delicata si aprirà in autunno. Il capo negoziatore, Michel Barnier, stima in meno di 18 mesi il tempo reale per definire la separazione
Il giorno dell’addio di Londra all’Unione europea è arrivato. Dopo poco più di nove mesi dal referendum del 23 giugno 2016 su Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue è iniziata formalmente con l’attivazione dell’articolo 50 del trattato di Lisbona (LE FOTO). Theresa May ha firmato la lettera per chiedere l'attivazione delle procedure. Il testo quindi viene consegnato dall'ambasciatore britannico al presidente del Consiglio Ue Donald Tusk che annuncerà quindi al Parlamento l'avvio formale della Brexit. Da quel momento in poi, inizierà un negoziato della durata di due anni e articolato in varie tappe.
Le prime 48 ore dopo la notifica - Entro 48 ore dalla notifica dell’articolo 50, Tusk dovrà mandare ai leader europei una bozza di linee guida. Su questo documento lavoreranno i rappresentanti dei 27 Stati con due riunioni fissate per aprile a Bruxelles.
La mossa del governo May - Per il 30 marzo è previsto che il governo di Theresa May presenti un testo di legge che elenchi tutte 19mila norme europee - il numero è stato calcolato in un rapporto della Camera dei Comuni citato dal Telegraph - presenti nel sistema legislativo britannico, in modo che il Parlamento le possa modificare o abrogare.
Il vertice del 29 aprile a Bruxelles - Un altro appuntamento importante è quello previsto per il 29 aprile. In quel giorno si terrà, a Bruxelles, il vertice straordinario del Consiglio europeo, fra i 27 Paesi che rimarranno a comporre l’Ue. In quell’incontro i leader europei concorderanno le linee guida del mandato di Michel Barnier, il capo negoziatore per Brexit. Prima del summit si sarà tenuto, il 27 aprile, il consiglio dei ministri degli Esteri in Lussemburgo.
Maggio, la definizione dei negoziati - Forse già a inizio maggio Barnier presenterà le sue proposte su come strutturare il negoziato. Mentre, per la fine del mese, è previsto il primo faccia a faccia tra i due team che condurranno le trattative. Le direttive di Barnier dovranno essere firmate da tuti e 27 gli Stati membri. In quel momento inizieranno i negoziati veri e propri.
L'autunno: il momento decisivo - Il capo negoziatore Ue prevede meno di 18 mesi di reale negoziato. La finestra decisiva sarà quella che si aprirà da ottobre in poi, cioè dopo le elezioni tedesche del 24 settembre. Barnier punta a definire il trattato di ritiro entro ottobre in modo che poi si possa procedere con la ratifica da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Il fattore di rischio è rappresentato, in questo frangente, anche da un possibile e nuovo referendum indetto dalla Scozia per separarsi dal Regno Unito.
Il 29 marzo 2019 - Scaduti due anni, cioè il 19 marzo 2019, la Gran Bretagna dovrà lasciare l’Ue. Se si sarà trovato un accordo che rispetti le tempistiche, i trattati che Bruxelles ha con Londra cesseranno di esistere. Mentre se mancherà un accordo, e se tutti i Paesi lo riterranno opportuno, i negoziati potranno essere prolungati. L’ipotesi più plausibile, ad oggi, è che l’accordo finale potrebbe prevedere un periodo di transizione che potrebbe oscillare fra i due e i cinque anni. Analisti ed esperti di negoziati hanno parlato, fin da subito dopo la Brexit, di una fase di trattative iniziali molto lunga che porterebbe a “un decennio di incertezza”.