Londra attiva l'articolo 50, firmata la lettera per Bruxelles. È la prima volta che si applica la clausola di uscita dall'Ue. La Scozia, intanto, torna a chiedere il referendum per l'indipendenza. La premier britannica dice "no"
Theresa May ha firmato la lettera di Londra a Bruxelles (foto) per chiedere che da oggi mercoledì 29 marzo prenda il via formalmente la separazione tra Regno Unito e Ue. Mentre la premier Theresa May definisce il momento come "uno dei più importanti nella storia recente", il Parlamento scozzese vota a maggioranza per il referendum bis sulla secessione da Londra. Preoccupazione a Berlino, dove un documento del ministero delle finanze di Schaeuble parla di terremoto finanziario e rischi anche per le imprese tedesche "se il divorzio presentasse lungaggini".
Per la prima volta si applica la clausola di uscita dall'Ue - L'attivazione ufficiale dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona è prevista per domani mercoledì 29 marzo. May avvierà la procedura di divorzio del Regno Unito dall'Unione europea e le trattative con Bruxelles per i nuovi accordi. “È uno dei momenti più importanti nella recente storia del Regno Unito”, ha detto la premier britannica. Il fine, ha aggiunto il primo ministro, "è quello di creare una relazione profonda e speciale” con l'Europa.
La Scozia torna a chiedere l'indipendenza - La Scozia, in risposta alla Brexit, accelera sulla nuova richiesta del referendum per staccarsi da Londra. Il Parlamento di Edimburgo, infatti, ha votato in maggioranza a favore di una consultazione bis sulla secessione. La proposta era stata presentata dalla first minister e leader indipendentista dell'Snp, Nicola Sturgeon. Secca la replica di Theresa May. "Non apriremo i negoziati sulla proposta della Scozia. Ora non è il momento giusto".
Gli scozzesi rinunciarono all'indipendenza nel 2014 - Già tre anni fa la Scozia era stata chiamata a decidere sull’indipendenza e aveva detto no. La mozione che adesso chiede un nuovo referendum è stata approvata dal Parlamento per 69 voti contro 59. Lo Scottish National Party (Snp) di Sturgeon ha ricevuto il sostegno fondamentale dei Verdi scozzesi. Contrari, invece, gli altri partiti: conservatori, laburisti e libdem. "Il voto di oggi deve essere rispettato - ha detto Sturgeon -. Il mandato per il referendum è fuori questione".
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