
Ancora proteste contro il governo a Bucarest, dove circa 50mila persone hanno replicato le strisce blu, gialle e rosse del vessillo nazionale utilizzando i loro i telefonini e altri oggetti luminosi variopinti. Nuovi cortei contro la corruzione anche nelle altre principali città del Paese. LA FOTOGALLERY

Domenica 12 febbraio i romeni sono nuovamente scesi in piazza a Bucarest per manifestare contro il governo, accusato di compromettere la lotta alla corruzione che affligge lo Stato. Contestazioni anche in altre città del Paese -
L'ondata di proteste
Sfidando le temperature glaciali, decine di migliaia di persone "armate" di smartphone e oggetti colorati hanno dato vita per le strade della capitale a un'enorme bandiera blu, gialla e rossa, i colori nazionali -
Il trionfo dei socialdemocratici nelle elezioni del dicembre 2016
Circa 50mila i manifestanti a Bucarest, mentre sono stati 80mila in tutto il Paese. I dati sono stati forniti dai media romeni, in quanto le autorità non hanno difuso alcuna cifra -
La mancata premier musulmana
Per le vie delle principali città romene (oltre alla capitale sono state coinvolte, tra le altre, Cluj, Timisoara e Sibiu) giovani e famiglie hanno chiesto le dimissioni del governo socialdemocratico -
Seggi aperti anche in Italia per le ultime elezioni romene
A Bucarest, in particolare, la manifestazione si è svolta in piazza della Vittoria, sede del parlamento. "Ladri" e "dimissioni" gli slogan più utilizzati -
Le elezioni in Romania
Il passaparola per riprendere la protesta, così come l'invito a formare una bandiera con telefonini e oggetti variopinti, è stato diffuso tramite i social network -
Le dimissioni del precedente governo
A meno di un mese dalla sua investitura, il governo guidato dal partito socialdemocratico (Psd) ha suscitato un'ondata di proteste senza precedenti dalla caduta del comunismo nel 1989. La scorsa domenica 5 febbraio in piazza c'erano circa mezzo milione di persone -
La manifestazione record
Al centro delle proteste il decreto che ammorbidisce la legislazione contro la corruzione, permettendo a funzionari e responsabili politici di evitare la prigione in caso di abusi di potere che interessino cifre inferiori a 44mila euro -
La corruzione nel mondo
Tale provvedimento è stato criticato anche dall'Unione europea e, secondo gli oppositori, è "cucito su misura" per salvaguardare il leader del Psd Liviu Dragnea -
I socialdemocratici al governo in Romania
Dopo l'ondata di proteste, il governo ha abrogato il decreto, ma l'annullamento deve ancora essere convalidato dal parlamento -
Il governo ritira il decreto contestato