Dai video nuove tessere per ricostruire il mosaico della fuga del 24enne, che sarebbe passato anche dall'Olanda prima di arrivare a Milano. Già a maggio era stato classificato dalle autorità tedesche come “individuo pericoloso”
Mentre tra Italia e Germania continuano le indagini sulla fuga di Anis Amri ritenuto l'autore della strage di Berlino, un uomo è stato arrestato nella capitale tedesca perché sospettato di essere un suo complice. Si tratta di un tunisino di 40 anni che potrebbe essere "un presunto contatto" di Amri, giacché il suo "numero di telefono era nello smartphone" dell'attentatore ritrovato dagli investigatori.
Perquisizioni in Italia - Si apprende inoltre che alcune perquisizioni sarebbero state effettuate sul territorio italiano proprio in relazione all'uccisione di Amri. Una, in particolare, ci sarebbe stata in provincia di Latina. Le perquisizioni avrebbero riguardato, secondo quanto si apprende, ambienti del radicalismo islamico. Persone con cui Amri sarebbe venuto in contatto nei suoi quattro anni di detenzione in Italia.
La tappa olandese - Intanto si arricchisce di nuovi tasselli la ricostruzione dell'ultimo viaggio del 24enne ucciso a Sesto San Giovanni. Dopo il fermo immagine dell'uomo a Lione e la diffusione del fotogramma che testimonia il suo passaggio alla Stazione centrale di Milano, emerge un’altra fermata: l’Olanda.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Attentato Berlino: la foto di Amri in stazione a Milano <a href="https://t.co/aF1T2KWmrj">https://t.co/aF1T2KWmrj</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/cronaca?src=hash">#cronaca</a>— Sky TG24 (@SkyTG24) <a href="https://twitter.com/SkyTG24/status/813733821740814336">27 dicembre 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Nel suo zaino, infatti, sarebbe stata trovata una sim, mai usata e mai staccata dal supporto in plastica. Come riferisce la Repubblica, la tesserina farebbe parte di uno stock distribuito da una compagnia telefonica olandese “solo dal 20 al 22 dicembre. E solo nei centri commerciali di Breda, Nijmegen e Zwolle”. Secondo quanto ricostruiscono anche i media belgi e olandesi, il presunto killer sarebbe poi salito su un bus della società Flixbus partito dalla stazione di Sloterdijk di Amsterdam sino a Lione senza mai essere stato controllato nonostante viaggiasse armato.
Immortalato alla stazione di Torino - Diffusa inoltre una nuova foto della polizia italiana che immortala Amri anche alla stazione di Torino:
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Nuova foto che ricostruisce gli spostamenti di <a href="https://twitter.com/hashtag/AnisAmri?src=hash">#AnisAmri</a> qui alla Stazione ferroviaria Porta Nuova di Torino il 22 dicembre 2016 alle 22.14 <a href="https://t.co/zdPGzDz2XD">pic.twitter.com/zdPGzDz2XD</a></p>— Polizia di Stato (@poliziadistato) <a href="https://twitter.com/poliziadistato/status/814083559044554752">28 dicembre 2016</a></blockquote>
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“Individuo pericoloso” - Ed emergono anche nuovi particolari dal dossier antiterrorismo che coinvolge tutta Europa. Già il 10 maggio scorso, infatti, Anis Amri sarebbe stato classificato come un “individuo pericoloso”, termine con il quale vengono indicati i potenziali attentatori. E’ quanto rivela la tv pubblica tedesca Wdr dando notizia di un dossier della polizia criminale del Nordreno-Vestfalia. Sempre secondo l’emittente, “le autorità descrivevano la pericolosità di Anis Amri ancora il 14 dicembre, 5 giorni prima dell'attentato" a Berlino.
Diverse identità - Nella capitale tedesca, l'uomo ucciso a Milano e ritenuto l'autore della strage del 19 dicembre, frequentava diverse moschee, cambiava spesso il luogo in cui dormiva ed era in contatto "con la scena salafita" e con due uomini per i quali i servizi avevano "indizi di preparazione di un attentato". Alle autorità sono noti almeno 8 nomi utilizzati da Amri, ha proseguito Wdr.