Attentato Berlino, caccia a un tunisino. Taglia da 100 mila euro

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E’ caccia al killer: il presunto autore dell’attentato era già sospettato di preparare un atto violento. L’autista del Tir avrebbe lottato per impedirgli il gesto

Anis Amri, il tunisino ricercato dalle autorità tedesche perché ritenuto responsabile della strage di Berlino rivendicata dall'Isis, è stato 4 anni in carcere in Italia. Secondo fonti Sky TG24 in Germania avrebbe eluso l'espulsione dal nostro Paese. 

 

Caccia all'uomo - Sono questi gli ultimi aggiornamenti sulle indagini sul killer, che lunedì sera ha provocato almeno 12 morti e decine di feriti, al volante di un tir lanciato sulla folla, a due passi dalla Chiesa del Ricordo. Lo si apprende da fonti investigative secondo le quali l'uomo ha successivamente lasciato l'Italia per la Germania. Nei suoi confronti, come spiega il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maizie're, è stato emesso un mandato di cattura per tutta l'area Schengen. 

 

Taglia di 100mila euro -  La Germania intanto ha offerto fino a 100.000 euro di taglia a chiunque fornisca informazioni che portino all'arresto del sospettato. La somma viene indicata in un comunicato della Procura federale in cui Anis Amri viene descritto come un 24enne, "alto 178 cm" per un peso di "circa 75 kg". "Attenzione potrebbe essere violento e armato", avverte l'annuncio.

 

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Ricercato tunisino, i suoi documenti nel tir - Secondo fonti di polizia, citate dalla stampa tedesca e britannica, i documenti del presunto terrorista  sono stati ritrovati sul tir che ha investito le persone che passeggiavano nei pressi delle bancarelle. E proprio a bordo del tir ci sarebbe stata una colluttazione tra il killer e l’autista polacco del mezzo, Lukasz Urban, 37 anni, morto da eroe tentando di neutralizzare, ma senza successo, l'attentatore. 

 

Sospettato di preparare attacco violento – Col passare delle ore emergono poi ulteriori dettagli sul presunto terrorista. Secondo quanto riferito da ministro dell'Interno del Land Ralf Jaeger, in una conferenza a Duesseldorf, il tunisino sospettato dell’attentato e che dal febbraio 2016 viveva a Berlino, era stato indagato dalle autorità del Nordreno-vestfalia per il sospetto di preparare un grave reato contro lo Stato. 

PREGHIERE E CANDELE SUL LUOGO DELLA STRAGE

 

 

 

 

 

 

 

Flebili speranze - Per la giovane italiana dispersa, Fabrizia Di Lorenzo, le speranze sono invece sempre più fievoli. "Sento che mi ha abbandonata", ha detto la madre al vescovo di Sulmona, Angelo Spina. Oltre a Fabrizia, c'è un solo italiano ferito: un palermitano di 34 anni, Giuseppe La Grassa, tornato oggi a casa con 25 punti di sutura in faccia. Dovrà essere operato.

 

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Alfano a Berlino - Insieme al suo collega tedesco Frank-Walter Steinmeier, il ministro degli Esteri Angelino Alfano si è recato sul luogo dell'attentato. "Ho voluto manifestare a nome del governo italiano la nostra fraterna amicizia e solidarietà a Steinmeier e a tutta la Germania: soffriamo e siamo addolorati insieme. La vostra sofferenza è quella degli uomini liberi". Secondo Alfano "in gioco c'è la libertà e il nostro modo di vivere. Vogliono creare la paura che ci ruba la libertà, bisogna battersi per difenderla: combattere contro il terrore è combattere per la libertà”. Le misure di sicurezza in Italia

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