Turchia, duplice attentato causa 41 morti. Gruppo curdo rivendica

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Autobomba e kamikaze in centro città, a pochi metri dallo stadio della squadra di calcio Besiktas che prende il nome dal quartiere. Il Tak, nato da una costola del Pkk, si assume la responsabilità dell'attacco

E' salito a 41 morti e 166 feriti il bilancio del duplice attentato che ha insanguinato ieri sera il quartiere di Besiktas, nel centro di Istanbul. Lo ha fatto sapere nella notte il ministro dell'Interno di Ankara, Suleyman Soylu. Trenta vittime sono agenti di polizia, sette i civili, uno non è stato identificato. Lo ha detto il vicepremier turco, Numan Kurtulmus, aggiungendo che per i due ordigni "sono stati usati 300-400 kg di esplosivo".

In un video amatoriale il momento dell'esplosione nel quartiere Besiktas

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Rivendicazione dei curdi del Tak - L'attentato è stato rivendicato nel pomeriggio di domenica dal Tak, (Falconi per la liberazione del Kurdistan), organizzazione nata da una costola del Pkk. Nel comunicato, pubblicato sul suo sito, il gruppo spiega che nell'attacco sono morti anche 2 suoi militanti. L'azione viene descritta come una rappresaglia per la detenzione del leader del Pkk, Abdullah Ocalan, in prigione dal 1999, e per le operazioni militari dell'esercito turco contro i ribelli curdi nel sud-est del Paese, che dall'estate 2015 hanno causato centinaia di morti su entrambi i fronti. Già ritenuto responsabile di diversi attentati in Turchia contro le forze di polizia, il Tak  un gruppo scissionista del Pkk, da cui si dichiara indipendente. Le autorità ritengono tuttavia che il legame tra le due organizzazioni continui a esistere. 
 

Fermati dieci sospetti - Il ministro turco ha aggiunto che dieci persone sono state fermate perché sospettate di essere legate all'attentato avvenuto nel centralissimo quartiere di Besiktas, a pochi metri dallo stadio della squadra di calcio che prende il nome dal quartiere. Era da poco concluso il match tra il Besiktas e il Bursapor alla Vodafone Arena quando le due esplosioni si sono sentite.

 

La dinamica - Il vicepremier turco Numan Kurtulmus ha riferito durante una conferenza stampa la dinamica degli attentati e ha spiegato che una prima esplosione, avvenuta alle 22,29, è stata causata da un'autobomba lanciata a velocità contro una camionetta di poliziotti antisommossa. Una seconda esplosione si è verificata 45 secondi più tardi nei pressi del parco Macka, quando un kamikaze si è fatto esplodere lanciandosi contro un gruppo di agenti di polizia. 

 

Erdogan: "La pagheranno cara" - Il presidente turco, Recep Tayyp Erdogan, ha assicurato che i mandanti e gli autori della duplice strage di Istanbul "pagheranno un alto prezzo". All'indomani degli attacchi, Erdogan ha riaffermato l'impegno a combattere ogni forma di terrorismo in una conferenza stampa nella città colpita: "Il mio Paese e il mio popolo possono essere certi che combatteremo la piaga del terrorismo fino alla fine, non lasceremo che gli attacchi restino impuniti", ha affermato. Erdogan si trovava a Istanbul al momento degli attentati e ha rinviato la partenza per una visita in Kazakistan.

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