Attacco in un campus dell’Ohio. Ucciso l’assalitore, undici feriti

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La polizia in azione fuori dall'Ohio State University, Getty Images

L'uomo, di origini somale, ha prima investito alcune persone con l'auto e poi, una volta sceso, ha cominciato a colpire i passanti con un coltello. Gli inquirenti non escludono la pista del terrorismo

Torna in Usa l'incubo del terrorismo, dopo che un uomo, identificato come un somalo di 18 anni, ha ferito undicii persone con la sua auto e con un coltello nel campus dell'università statale dell'Ohio, a Columbus. Secondo le autorità l'assalitore si chiamava Abdul Artan ed era uno studente della stessa università. Lasciato il suo Paese con la famiglia nel 2007 come rifugiato, avrebbe vissuto in Pakistan prima di sbarcare negli Usa nel 2014 come residente permanente.

Secondo attacco in città quest’anno - Per ora non sono emersi collegamenti con gruppi estremisti ma gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un atto di terrorismo. "Penso che dovremo studiare questa possibilità", ha spiegato il capo della polizia locale, ricordando che quest'anno un uomo aveva già messo in atto un attacco col coltello nella stessa città.


In passato aveva espresso preoccupazione per situazione musulmani - In un articolo pubblicato a suo nome sul giornale studentesco "The Lantern" Artan aveva espresso preoccupazione per il trattamento riservato ai musulmani. L'autore professava la sua fede islamica e si lamentava per l'assenza nel campus di una sala di preghiera per i musulmani. Presentandosi come uno studente del terzo anno di logistica, inoltre, diceva di essere preoccupato per il modo in cui gli altri potevano percepirlo, lamentandosi della falsa immagine che i media danno dei musulmani.


Assalitore neutralizzato subito - Tutto è cominciato verso le 10 locali, quando un uomo ha investito alcuni passanti e, dopo essere sceso dall'auto, ha cominciato a colpirne altri con un coltello da macellaio. In tutto una decina di persone, tutte ricoverate, di cui una grave. La sua azione è durata pochissimo, un minuto, il tempo che un agente intervenuto tempestivamente lo neutralizzasse con la sua pistola.  

Scene di panico nel campus
- Ma l'allarme è durato più di qualche ora, dopo che l'università - che ha 60 mila iscritti - aveva diffuso via Twitter un allarme per una “sparatore attivo” dentro il campus, invitando i presenti a fuggire, nascondersi o, come ultima spiaggia, a lottare. Sono seguite scene di panico, con gli studenti che correvano e urlavano.  Ingente lo schieramento di polizia, ambulanze e vigili del fuoco, con le forze speciali in azione per setacciare tutti gli edifici nel timore di un complice nascosto. Ma dopo il controllo di un garage-parcheggio, l'allarme è stato revocato e tutti gli studenti, con i loro famigliari e amici, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. 

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