Due barconi sarebbero naufragati. Uno di questi è stato soccorso 25 miglia a nord delle coste africane: ventinove persone sono state salvate. Lo ha comunicato la portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami. Intanto Amnesty accusa l'Italia: profughi vittime di violenza. Ma l'Ue smentisce. LO SPECIALE
Ci sarebbero almeno 239 dispersi al largo della Libia. L’ennesima tragedia nel tratto di mare che separa Africa ed Europa è stata annunciata dalla portavoce dell’Unhcr Carlotta Sami: la notizia è stata data dai migranti sopravvissuti che adesso si trovano a Lampedusa.
As new rescue operations ongoing in the Mediterranean, survivors are telling us about 2 new shipwrecks. At least 239 persons are missing
— Carlotta Sami (@CarlottaSami) 3 novembre 2016
Doppio naufragio – Sono due i barconi che, partiti dalla Libia, sarebbero naufragati. Una delle due imbarcazioni è stata soccorsa 25 miglia a nord delle coste africane: ventinove persone sono state tratte in salvo, dodici i cadaveri recuperati.
Disperso anche bimbo di due anni – Tra i dispersi del doppio naufragio ci sarebbe anche un bambino di due anni. La madre, una ragazza di 20 anni della Liberia, è sopravvissuta ed è ricoverata al Poliambulatorio in stato di choc. La giovane continua a tenere in mano la foto del suo bambino. Secondo il racconto della donna, il gommone su cui viaggiavano conteneva 138 persone: solo in due si sono salvate.
Ue: nessun abuso sui migranti in Italia – E mentre continuano gli sbarchi, con 766 persone salvate in mare dalle navi di Frontex, la Commissione Europea ha smentito le accuse lanciate da Amnesty International contro gli hotspot italiani: secondo l’ong la polizia perpetrerebbe continue violenze contro i migranti, fatte di pestaggi, elettroshock e umiliazioni sessuali. La portavoce per l’Immigrazione della Commissione ha detto infatti che “non ci è stato riportato niente di tutto ciò”.