Sono novantasette i dispersi per il naufragio di una nave al largo delle coste libiche. Quarantuno cadaveri sono stati recuperati dalle imbarcazioni che pattugliano il canale – LO SPECIALE
Non si ferma il conto dei morti nel mar Mediterraneo. Dopo l’allarme lanciato dall’Onu, che ha ricordato come il 2016 sia l’anno con il maggior numero di vittime nel tentativo di raggiungere l’Europa, oggi risultano dispersi 97 migranti al largo delle coste libiche. Lo ha comunicato il generale Ayoub Qassem: l’imbarcazione su cui viaggiavano, partita da Garabulli, è affondata a causa delle condizioni del mare. Tra loro erano presenti anche tre donne e un bambino. Altri 29 sono invece stati tratti in salvo.
Cinquantuno dispersi al largo della Sicilia - Ad Augusta, invece, sono sbarcati il 25 ottobre 339 migranti salvati dal mercantile danese Maersk Edward: due giorni dopo, interrogati dagli inquirenti, avrebbero rivelato come altri 51 che viaggiavano con loro sarebbero dispersi al largo delle coste siciliane. Grazie alle rivelazioni è anche stato possibile arrestare tre scafisti, due senegalesi e un sudanese.
Altri quarantuno cadaveri già recuperati - Medici senza frontiere ha comunicato di aver recuperato da un gommone al largo della Libia 29 cadaveri di migranti, morti probabilmente per soffocamento o annegamento. A Brindisi, intanto, è atteso l’arrivo di una nave che trasporta 246 persone tratte in salvo: con loro viaggiano anche altri 12 cadaveri.