L'Isis attacca Kirkuk. Kamikaze, cecchini e ostaggi in moschea

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Miliziani dello Stato islamico hanno fatto irruzione in alberghi, case e moschee. Colpito un compound governativo, una stazione della polizia e una centrale elettrica. Onu: “Civili scudi umani a Mosul”

Mentre Mosul, città in mano all'Isis, è sempre più stretta d'assedio dalle forze irachene e curde, il Califfato ha tentato un contro attacco a Kirkuk, nell'Iraq settentrionale. I militanti dell'Is hanno sferrato l'attacco alla città irachena e hanno fatto irruzione in alberghi, case e moschee, prendendo in ostaggio diversi civili. Colpiti anche un compound governativo e una stazione di polizia. All'assalto hanno preso parte anche kamikaze e cecchini. Questi ultimi sarebbero appostati sui palazzi. Impossibile al momento fare un bilancio, ma ci sarebbero diverse vittime. E anche ostaggi.

 

Ostaggi in una moschea - Approfittando del venerdì di preghiera, infatti, i jihadisti hanno fatto dei prigionieri in una moschea. A dare la notizia è l'arcivescovo caldeo di Kirkuk, mons. Yousif Thomas Mirkis, riferendo le informazioni ricevute dalla sua città mentre si trova a Venezia per un convegno del Ppe. Secondo diverse fonti, i miliziani dell'Isis si sarebbero introdotti nella città nascondendosi tra i profughi. Dopo gli attacchi, intanto, la città è sempre più isolata. 

 

Miliziani dell'Isis mescolati tra i profughi - "Ci aspettavamo - ha detto il governatore di Kirkuk Najmaldin Karim alla tv Rudaw - che cellule dormienti dell'Is attaccassero prima o poi Kirkuk, ora che l'offensiva di Mosul è cominciata. (I jihadisti, ndr) vogliono sollevare così il loro morale". Il governatore ha aggiunto che nelle aree in cui si temeva che la situazione degenerasse "le forze di sicurezza sono invece  riuscite a riportare tutto sotto il loro controllo. I militanti non sono riusciti a prendere il controllo di alcun edificio". Secondo Karim, i membri delle cellule entrate in azione a Kirkuk sono arrivati insieme ai rifugiati fuggiti di recente da Hawija. I jihadisti dell'Is hanno rivendicato l'attacco di Kirkuk tramite  l'account della loro agenzia Amaq sui social media. 

 

Tre alberghi tenuti sotto assedio - Jihadisti dell'Isis hanno poi attaccato anche tre alberghi a Kirkuk: si tratta del Cihad, l'al-Snober e il Darulsalam. Lo riferiscono fonti della sicurezza curda, secondo le quali l'obiettivo dell'assalto era quello di "liberare centinaia di jihadisti incarcerati in città". Al Cihad continuano le sparatorie: almeno due i cecchini appostati sul tetto, un terzo jihadista si è fatto esplodere all'arrivo delle forze di sicurezza. Gli altri due hotel sarebbero sotto controllo dei miliziani.

 

Elevata l'allerta in tutto l'Iraq settentrionale - Kirkuk, è il cuore petrolifero dell'Iraq, città da secoli al centro di interessi politici ed economici tra Medio Oriente, Asia Centrale e Golfo. Secondo l'Onu, l'Isis ha spinto circa 550 famiglie di villaggi nei pressi di Mosul a raggiungere la città irachena, verosimilmente per usarli come scudi umani. 

Intanto, dopo l'inizio dell'offensiva su Mosul, è stata elevata l'allerta in tutta la regione settentrionale dell'Iraq: nella tarda serata di giovedì anche a Erbil i peshmerga hanno allestito check-point lungo le strade principali di accesso soprattutto nei pressi del quartiere cristiano della città, proprio per il timore di attacchi da parte dei jihadisti.

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