Ad essere coinvolti sarebbero stati soprattutto gli utenti internet della costa est degli Stati Uniti. Il Governo americano ha aperto un'inchiesta
Un cyberattacco di vasta portata ha colpito il traffico internet di centinaia di siti web questa mattina. Ad essere coinvolti sono soprattutto gli utenti internet della costa est degli Stati Uniti: tra i siti attaccati ci sarebbero Twitter, Financial Times, Spotify, Reddit, eBay e New York Times, Visa, Cnn, Netflix e Amazon. Il blocco dei siti internet è durato circa due ore. Un altro attacco si è verificato nella serata di venerdì. Sul caso indaga l'Fbi.
Colpito il provider Dyn - L’attacco sarebbe stato portato attraverso il provider Dyn, che gestisce molto del traffico dati della costa est degli Stati Uniti. Il vice presidente esecutivo Scott Hilton ha dichiarato che “la priorità in questo momento è ripristinare il corretto funzionamento delle linee per i nostri utenti”. La società ha spiegato che i pirati informatici hanno mandato il sistema in tilt provocando un sovraccarico di traffico.L’attacco è stato fermato intorno alle 14.20 italiane. L'Fbi ha aperto un'indagine sul caso.
L'attacco hacker alla portaerei Reagan - Questo è solo l'ultimo di una serie di attacchi hacker. Il Financial Times ha reso noto che l'11 luglio scorso la portaerei americana Regan sarebbe stata attaccata da hacker cinesi che volevano carpire informazioni militari. L'autorevole quotidiano inglese cita come fonte la società di sicurezza informatica americana FireEye, affermando che gli hacker cinesi avrebbero attaccato i funzionari di governo che si trovavano sulla portaerei, inondandoli di mail infette il giorno prima della controversa sentenza del tribunale dell'Aja sul Mar Cinese Meridionale.
Il caso di Yahoo e il mailgate - Anche Yahoo ha recentemente ammesso di aver subito la pesantissima intrusione dei pirati informatici, con la violazione degli account di 500 milioni di suoi utenti. Nel mirino anche il settore finanziario e alcune banche centrali, tanto che i Paesi del G7 hanno deciso di adottare a metà ottobre una serie di regole di protezione. Ma gli attacchi informatici hanno lasciato il segno anche sulla campagna presidenziale degli Stati Uniti con la pubblicazione effettuata da WikiLeaks di migliaia di e-mail di manager vicini alla candidata democratica Hillary Clinton.