Facebook, 5 milioni di dollari per i "cacciatori di bug"

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La schermata d'avvio di Facebook (Getty Images)
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L'azienda di Menlo Park ha annunciato di aver ricompensato 900 ricercatori specializzati in sicurezza informatica per aver contribuito, con le loro segnalazioni, a migliorare l’efficienza del social network

Segnalare i malfunzionamenti e le possibili falle del vostro social network preferito può diventare un lavoro più che redditizio. Facebook, in occasione dei cinque anni del suo programma Bug Bounty, ha rivelato di aver "ricompensato" con cinque milioni di dollari i circa 900 ricercatori specializzati in sicurezza informatica che in questi anni hanno segnalato bug e falle nel suo software.

 

Seimila segnalazioni negli ultimi 6 mesi – Bug Bounty è un programma che il social network di Menlo Park ha avviato, come tante altre grandi aziende hi-tech, per testare la sicurezza della propria infrastruttura attraverso le segnalazioni degli utenti. Questa pratica, anche grazie ai cospicui premi in denaro, si è rivelata molto efficace tanto da aver provocato una vera e propria valanga di avvisi. Solo nei primi sei mesi del 2016, ha fatto sapere Facebook in un post, sono arrivate circa novemila segnalazioni che hanno fruttato 600mila dollari a 149 ricercatori. Tra i dati diffusi dal social network ci sono anche i Paesi di provenienza di coloro che hanno contribuito a rendere più sicura la creatura di Mark Zuckerberg. Questa speciale classifica è guidata dall’India seguita a stretto giro da Stati Uniti e Messico.

 

Instagram, la ricompensa a un bambino – Un sistema di segnalazioni simile è stato adottato anche da Instagram, che nel 2012 è stato comprato per un miliardo di dollari da Facebook. Grazie al programma nello scorso maggio un ragazzino finlandese di 10 anni, di nome Jani e originario di Helsinki, ha segnalato una malfunzionamento (anche se in teoria non avrebbe l'età per iscriversi al social network di foto) e ha ricevuto un premio 10mila dollari. Jani, infatti, aveva trovato il modo per cancellare i commenti pubblicati da qualsiasi utente e Instagram, per ricompensare il giovane dell’utile segnalazione, ha staccato un assegno corposo.

 

Bisogno di sicurezza - Le grandi aziende hi-tech hanno sempre più necessità di difendere la sicurezza delle proprie infrastrutture. Il caso Yahoo – a cui sono state rubate le chiavi d'accesso di mezzo miliardo di utenti - dimostra che un attacco hacker ben congegnato può causare dei danni enormi ed arrivare a pregiudicare la sopravvivenza dell’azienda. Non sorprende dunque che Zuckerberg abbia deciso di investire una somma così consistente per cercare di rendere Facebook più sicuro ed efficiente. D’altronde sono molte le big company che hanno puntato su queste forme di partecipazione. Google, ad esempio, negli ultimi sei anni ha pagato circa sei milioni di dollari ai "cacciatori di bug", Twitter oltre 300 mila dollari in due anni.

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