Ungheria al voto, tutto pronto per il referendum anti-migranti

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Domenica la consultazione che punta a respingere il piano di ricollocamento dei profughi dell’Ue. Il No alle quote sarebbe in vantaggio, ma ci sono dubbi sul raggiungimento del quorum. VIDEO

Si terrà domenica 2 ottobre in Ungheria il referendum sulle quote d’immigrazione imposte dall’Unione Europea a Budapest (LO SPECIALE MIGRANTI). Il premier Viktor Orban, leader del partito conservatore Fidesz, si è schierato a favore del no, alla ricerca di sostegno popolare per respingere i piani di ricollocamento in arrivo da Bruxelles.
Secondo gli ultimi sondaggi il fronte del No sarebbe in grande vantaggio, con oltre l’80% di consensi: ci sono però dubbi sull’affluenza, che potrebbe non raggiungere il 50%+1 dei voti necessari per rendere valida la consultazione. 

Il testo del referendum - Gli oltre otto milioni di elettori ungheresi troveranno sulla scheda il quesito: “Volete che l’Unione Europea possa prescrivere l’insediamento obbligatorio di cittadini non ungheresi, anche senza il consenso del Parlamento ungherese?”. Una domanda volutamente provocatoria, nata in seno all’asse tra Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia: i quattro Paesi stanno infatti facendo fronte comune per contrastare le politiche sui migranti di Bruxelles.

Un nuovo muro - Già nei mesi scorsi Orban si era espresso duramente contro l’arrivo di immigrati: nel 2015 solo 508 persone si sono viste riconoscere il diritto d’asilo. “E’ necessario rafforzare le difese comuni europee sui confini esterni, anzi anche oltre – ha detto il premier – bisognerebbe costruire una gigantesca città di profughi in Libia, o lì vicino”. Intanto Budapest ha già provveduto a costruire un muro elettrificato lungo il suo confine sud, suscitando lo sdegno della comunità internazionale. Da alcuni mesi però vige una sorta di accordo sotterraneo: ogni giorno a 15 persone circa è consentito passare dalla Serbia all'Ungheria - Sky TG24 mostra le falle del muro di Orban

 

 

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