Oltre 200 le vittime, tra cui diverse decine di bambini. Stupri e uccisioni di massa commessi da militari Khartoum
Oltre 200 persone, tra cui decine di bambini, sono state uccise in Darfur dalle "armi chimiche" utilizzate dalla forze del Sudan nell'offensiva lanciata lo scorso gennaio. Lo denuncia Amnesty International al termine di un'indagine durata otto mesi riportata dalla Bbc. Attraverso foto, video e testimonianze dei sopravvissuti l'organizzazione internazionale è arrivata alla conclusione che nella regione di Jebel Marra, le forze sudanesi hanno perpetrato "stupri e uccisioni di massa" e hanno usato armi chimiche "30 volte".
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Chemical weapons, scorched earth & mass rapes: <a href="https://twitter.com/hashtag/Sudan?src=hash">#Sudan</a>'s barbaric onslaught against civilians in <a href="https://twitter.com/hashtag/Darfur?src=hash">#Darfur</a> in 2016 <a href="https://t.co/tqG49Pj5YD">https://t.co/tqG49Pj5YD</a> <a href="https://t.co/6pU0uLFbXh">pic.twitter.com/6pU0uLFbXh</a>— Salil Shetty (@SalilShetty) <a href="https://twitter.com/SalilShetty/status/781382003258191872">29 settembre 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Onu: Sudan viola embargo e diritti umani - Solo qualche giorno fa, un rapporto Onu denunciava il Sudan per le continue violazioni dei diritti umani nella provincia autonoma del Darfur. Secondo il rapporto stilato dal comitato di monitoraggio delle sanzioni del Consiglio Onu, Khartoum viola regolarmente l'embargo sulle armi e usa bombe a grappolo, oltre a usare software di spionaggio e intrusione.
Omar al Bashir è stato condannato nel 2009 - Fra le violazioni dei diritti umani documentati dal rapporto Onu, il finanziamento di gruppi armati che operano per conto del governo di Khartoum. Negli anni passati le milizie arabe nel Darfur sono state accusate di atrocità e di sistematica pulizia etnica a danno delle popolazioni nere: fatti che sono valsi le sanzioni e una condanna in contumacia - la prima inflitta a un capo di stato in carica - e un mandato di cattura da parte della Corte penale internazionale (Cpi) nel 2009 al presidente Omar al Bashir per crimini di guerra e crimini contro l'umanità.