L'ungherese Petra Laszlo fece intenzionalmente cadere un uomo che stava correndo con il figlio in braccio. Il gesto destò l'indignazione di tutto il mondo. Ora ne dovrà rispondere in tribunale
E' stata rinviata a giudizio la giornalista televisiva ungherese che un anno fa fece scalpore perché ripresa mentre faceva lo sgambetto ai profughi che scappavano sul confine con la Serbia. A colpire l'opinione pubblica fu soprattutto la scena in cui faceva inciampare e cadere un padre che teneva in braccio il figlio.
Il gesto divenne virale - La decisione di aprire un processo nei confronti di Petra Laszlo, 37 anni, giornalista del canale N1TV del partito estremista Jobbik, è stata presa dalla Procura di Szeged (nel sud dell'Ungheria). I video che la riprendevano mentre scalciava alcuni profughi l'8 settembre 2015 destò sdegno a livello globale. La giornalista si giustificò sostenendo di essersi spaventata quando un consistente gruppo migranti siriani aveva sfondato un blocco della polizia, ma la tv la licenziò: l'intenzionalità e la crudeltà dello sgambetto fatto all'uomo con in braccio il figlio di sei anni furono evidenti e diventarono virali sui media.
Il padre colpito ora vive in Spagna - La Procura, in un comunicato, ha constatato che Laszlo non aveva motivo di sentirsi minacciata ma non ci sono prove che la giornalista abbia agito per razzismo o odio contro i migranti. Secondo i magistrati il gesto "non ha causato ferite ma il suo comportamento ha provocato indignazione e collera nelle persone presenti". Tuttavia, secondo la giustizia magiara lo sgambetto non è stato "motivato da considerazioni etniche o dallo status di migranti". L'accusa per lei è di violenza. Il padre di famiglia siriano, vittima dello sgambetto, ha intanto ottenuto l'asilo in Spagna dove lavora come allenatore di calcio.