L'Alto commissariato per i diritti umani: "La parità di genere non si ottiene regolamentando i vestiti che le donne decidono di portare"
L'Alto commissariato Onu per i diritti umani attacca il divieto di alcuni comuni francesi al burkini in spiaggia, perché "discrimina" i musulmani. Per questo accoglie con favore la decisione del Consiglio di Stato di bloccare l'introduzione del divieto. "Questi decreti non rafforzano la sicurezza - dice un comunicato - ma, al contrario, alimentano intolleranza religiosa e discriminazione dei musulmani in Francia, in particolare le donne. La parità di genere non si ottiene regolamentando i vestiti che le donne decidono di portare".
#Burkini: Gender equality can't be achieved by restricting individual freedoms including by policing what individual women choose to wear.
— UN Human Rights (@UNHumanRights) 30 agosto 2016
Per l'Alto commissariato Onu per i diritti umani, favorendo la polarizzazione tra le comunità, i decreti anti-burkini "hanno solo aggravato le tensioni e potrebbero in realtà nuocere agli sforzi destinati a combattere e prevenire l'estremismo violento".
Lo scorso 26 agosto il Consiglio di Stato francese si è pronunciato contro il provvedimento anti-burkini di Villeneuve-Loubet, uno dei circa 30 comuni francesi che avevano vietato di indossare sulle spiagge il costume integrale islamico. "L'ordinanza - si legge nel dispositivo - "ha rappresentato una violazione grave e apertamente illegale delle libertà fondamentali, che sono la libertà di movimento, di coscienza e la libertà personale".