Polizia: sono stati incoraggiati dal padre. Il ragazzino arrestato: sono stato rapito e drogato
Il fratello del bambino kamikaze, che indossava la maglia di Messi, si era fatto saltare in aria un’ora prima che l’intervento della polizia impedisse al 15enne di seguire le sue orme. E’ quanto emerso oggi, a 24 ore di distanza da quel filmato che ha mostrato al mondo intero l’arresto del minorenne con una larga maglietta del Barcellona che copriva la cintura esplosiva legata in pancia.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="lt" dir="ltr">VIDEO: Bambino kamikaze, fermato a Kirkuk con cintura esplosiva <a href="https://t.co/PMts9o3RRq">https://t.co/PMts9o3RRq</a>— Sky TG24 (@SkyTG24) <a href="https://twitter.com/SkyTG24/status/767781454851874819">22 agosto 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
Addestrati dal padre - I due ragazzi “erano stati addestrati e incoraggiati dal padre a compiere azioni suicide" riferisce la polizia irachena che ha impedito al minorenne di Mosul di azionare l’esplosivo. Non si conosce, invece, l’età del fratello. Si sa solo che si sarebbe fatto saltare in aria in una moschea sciita, che ha provocato il ferimento di due persone, oltre che la sua morte.
"Sono stato drogato" - “Sono stato rapito, sedato e costretto” dice intanto il minorenne che è stato salvato dall’intervento di poliziotti e artificieri. L'attentato, spiega il colonnello Arkan Hamad Latif, sarebbe dovuto avvenire sulla Via Husseiniya, nel quartiere di Tesin di Kirkuk, a maggioranza sciita turcomanna.