Paul Manafort ha rassegnato le dimissioni dopo il rimpasto dello staff annunciato dal candidato repubblicano, che lo aveva di fatto "declassato"
Paul Manafort, il responsabile della campagna elettorale di Donald Trump, si è dimesso. Ha rinunciato all’incarico dopo il rimpasto della squadra annunciato dal candidato presidenziale repubblicano che lo aveva di fatto "declassato".
Trump: "E' un vero professionista" - L’annuncio è giunto direttamente da Donald Trump, nel giorno in cui il tycoon si è scusato per alcune dichiarazioni forti: "Sono molto riconoscente per il grande lavoro che ha fatto per portarci dove siamo oggi e soprattutto per averci guidati durante il processo delle primarie e della convention - ha aggiunto Trump - Paul è un vero professionista e gli auguro un grande successo".
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Il successore è Bannon - L'annuncio giunge due giorni dopo la riorganizzazione dello staff di Trump, che aveva fortemente ridimensionato il ruolo di Manafort, noto per essere stato consigliere di diversi autocrati fra cui l'ex presidente ucraino filo russo Victor Yanukovych. Manafort aveva conservato il ruolo di presidente della campagna di Trump, ma il vero capo è diventato Stephen Bannon, il presidente di Breitbart, combattivo e militante sito conservatore. Il cambiamento di staff avviene in un momento difficile per la campagna di Trump, in calo nei sondaggi dopo una serie di affermazioni controverse.
Eric Trump: Manafort rappresentava distrazione - "Credo che mio padre non volesse essere distratto dalle questioni con le quali Paul è alle prese", ha commentato Eric Trump, figlio minore di Donald. Manafort potrebbe aver violato la legge federale che impone ai lobbisti di segnalare al Dipartimento di giustizia se rappresentano entità straniere". Nel mirino ci sarebbero i legami di Manafort con il partito filo russo in Ucraina.