Siria, tregua ancora lontana: si combatte da Aleppo a Damasco

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Un fermo immagine tratto da un video fornito dall'opposizione siriana mostra il tragico salvataggio di un bambino estratto dalle macerie dopo un bombardamento

Bombardamenti e raid impediscono alla task force dell’Onu di raggiungere i civili. La Russia apre a una tregua di 48 ore su Aleppo e smentisce di aver compiuto il raid del 17 agosto nel quale è rimasto ferito il piccolo Omran

Bombardato un ospedale nei sobborghi di Damasco, Aleppo stretta nella morsa dei combattimenti tra ribelli e truppe governative, nuovi scontri nel nordest tra le forze fedeli a Bashar al-Assad e le forze turche contro l’isis. Questo lo scenario delle ultime ore in Siria, dove la tregua tanto invocata anche dall’Onu è ancora molto lontana.

 

Usato il napalm - Attivisti della Rete siriana per i diritti  umani arrivano inoltre a sostenere che sia stata usata un’arma simile al napalm nel bombardamento dell’unico ospedale civile nel sobborgo di Daraya a  Damasco, l'unica struttura medica per gli ottomila civili che  vivono nel sobborgo assediato.

 

Aiuti umanitari - Ciò che è certo è che nessun convoglio umanitario è riuscito ad entrare in Siria nell'ultimo mese. A Madaya e Zabadani, città strette nella morsa delle forze governative, così come a Foua e Kafraya, sotto il fuoco dei ribelli, non arrivano aiuti dal 30 aprile, cioè da 110 giorni. I continui bombardamenti e i combattimenti a terra impediscono infatti alla task force umanitaria dell’Onu di raggiungere i civili e prestare loro soccorso. Per questo motivo serve uno “stop immediato”. Lo chiede l'Alto rappresentante per la politica estera della Ue, Federica Mogherini, e lo ribadisce l'inviato speciale dell'Onu per la Siria, Staffan de Mistura.

 

Civili intrappolati – Nel frattempo, i civili restano intrappolati nelle città distrutte, sfinite dai raid e dai bombardamenti che colpiscono anche le abitazioni di uomini, donne e bambini. Bambini come Omran, 5 anni, diventato suo malgrado il volto di questa guerra che dura da oltre 5 anni.

 

Tregua di 48 ore -  E a 24 ore di distanza dalla divulgazione del video che ritrae il bimbo sotto shock, dopo essere stato salvato da un bombardamento del 17 agosto su al Katerji, quartiere di Aleppo, interviene la Russia a respingere con forza le accuse di essere la responsabile di quel raid. "La situazione critica, in cui si trovano oggi, non per loro volontà, tutti i bambini trattenuti dai terroristi è senza dubbio una tragedia. - ha detto  il portavoce del ministero della Difesa, dicastero Igor Konashenkov - Tuttavia, l'uso cinico di questa tragedia da parte di alcuni media occidentali, con materiale stereotipato di propaganda anti-russa, non è altro che un crimine morale". Mosca, intanto, si è detta pronta ad instaurare una tregua umanitaria di 48 ore ad Aleppo.

 

Diffuse foto ritirata da Manbij – Bbc invece ha pubblicato oggi alcune fotografie aeree di settimana scorsa, che ritraggono la lunga colonna di miliziani dell'Isis mentre fugge dalla città di Manbij, in Siria. Nella colonna, affermano le Forze democratiche siriane, vi erano centinaia di civili presi come scudi umani per difendersi dai bombardamenti della Coalizione internazionale a guida americana e più tardi rilasciati.

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">Photos show IS militants fleeing Manbij with &#39;human shields&#39; <a href="https://t.co/wb3afEPAIw">https://t.co/wb3afEPAIw</a> <a href="https://t.co/M3UdYZyl1w">pic.twitter.com/M3UdYZyl1w</a>&mdash; BBC News (World) (@BBCWorld) <a href="https://twitter.com/BBCWorld/status/766594329074929665">19 agosto 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

 

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