Rio, polizia brasiliana: i nuotatori Usa si sono inventati la rapina

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Jack Conger e Gunnar Bentz bloccati in aeroporto (Getty)

Lochte e i suoi tre compagni della squadra olimpica statunitense si sarebbero inventati la storia di una rapina armata ai loro danni. Da un video è emersa un’altra verità: erano ubriachi e hanno litigato con delle guardie giurate dopo aver provocato danni in un distributore di benzina

Una rapina inventata: Ryan Lochte e i suoi tre compagni di squadra hanno in realtà litigato con delle guardie giurate, intervenute perché i quattro, "ubriachi", avevano danneggiato la porta di un bagno del distributore di benzina. E' la verità della polizia brasiliana sulla misteriosa aggressione a mano armata denunciata dai quattro nuotatori americani.

 

Spunta un video della rissa - Ora la polizia sostiene di avere tra le mani un video della rissa registrato dalle telecamere di sicurezza del distributore di Barra de Tijuca, dove si trova il villaggio Olimpico, citato dagli atleti come il luogo dell'aggressione. Lochte, James Feigen, Gunnar Bentz e Jack Conger, secondo il capo della polizia civile Fernando Veloso, non sono stati rapinati da finti poliziotti, come da loro raccontato. Il quartetto, alterato e in stato di ebrezza, ha danneggiato il distributore, e in seguito si è scontrato con le guardie della sicurezza intervenute, riferiscono fonti al quotidiano O'Globo.

 

I quattro erano ubriachi - Fonti citate dal Daily Mail raccontano che i quattro sono arrivati nel distributore "davvero ubriachi", si sono rifiutati di pagare il danno e una delle guardie ha estratto una pistola, dopo di che, minacciati, hanno tirato fuori i soldi e se ne sono andati.

   

Ecco perché, sostiene la polizia, Jack Conger e Gunnar Bentz sono stati fermati la notte di mercoledi poco prima del decollo del loro volo da Rio e alcune ore dopo sono stati rilasciati dalle autorità locali. In precedenza il giudice brasiliano Keyla Blanc aveva già ordinato a Ryan Lochte e al suo capo squadra James Feigen, di restare in Brasile, ma Lochte era ormai già ripartito.

 

Versioni contradditorie - Sin da subito, la versione la rapina non aveva convinto la polizia, che aveva definito i racconti "contraddittori" e aveva deciso di aprire una inchiesta. Lo stesso Lochte aveva confermato la rapina, ma aveva modificato la versione, spiegando che non si era trattato di una imboscata e che la pistola era stata puntata generalmente contro di lui, e non alla tempia, come raccontato in un primo momento.

 

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